I Sogni di Astrid
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...la riscosse: doveva essere veloce se voleva sfuggire alla massa che si sarebbe accalcata sul suo banco per avere consigli e suggerimenti sulla verifica d'inglese dell'ora dopo. Sfilò veloce fra i compagni, libro in mano, verso il bagno delle ragazze. Si infilò in un cubicolo e bloccò la porta. Chiuse la tavoletta del water e ci si sedette sopra, a gambe incrociate per non far vedere le scarpe dalla fessura sotto la porta. Con il pacchetto di patatine in mano, passò quei dieci minuti a leggere di fate e elfi dalle lunghe orecchie, quasi dimenticandosi della lezione imminente. La campanella la riscosse, ma solo il necessario per farla alzare tornare in classe, dove fu però costretta a mettere via il libro. Prese dallo zaino il libro d'inglese, dove aveva nascosto il bigliettino stampato la sera prima, lo lesse, per assicurarsi di avere almeno un'idea di quello che doveva scrivere, e poi lo appiccicò sul sottobanco, stando bene attenta a metterlo in modo che, spostando i libri che lo nascondevano, potesse leggerlo tranquillamente. Entrò la professoressa, con un pacco di fogli sotto il braccio "Buongiorno ragazzi... ehm... Good Moorning students!" Il mormorio preoccupato che seguì non toccò minimamente Astrid, che ormai ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011
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