I Sogni di Astrid


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...e si sedette al suo banco, in silenzio. Quel mese, vicino a lei era capitato Marco, un ragazzo espansivo e divertente, ma ad Astrid non importava. Quando lui la salutava, la mattina, rispondeva a malapena, senza alzare gli occhi. Nel tempo in cui aspettavano il suono della campanella e l'arrivo del primo professore, tutti erano in giro per la classe, vicino ai banchi degli amici, a chiacchierare dell'ultima festa o di un fatto ridicolo. Lei era esclusa da questa euforia, non faceva parte di tutto quello, e si diceva che non le importava, ma in realtà era sollevata quando l'insegnate entrava, tutti dovevano tornare ai propri posti, e lei non era più costretta a sentire piccoli stralci di conversazioni a cui, lo sapeva, non avrebbe mai partecipato. Le lezioni avevano il potere di farla irrimediabilmente annoiare, infatti, contrariamente a quello che gli altri pensavano, non le piaceva affatto studiare, preferiva di gran lunga leggere i suoi libri, sotto gli occhi stupefatti del suo compagno di banco. Marco era un ragazzo simpatico, che non si capacitava di dover stare vicino ad una che non scambiava una parola con nessuno per tutte le 5 ore. Per rimediare al forzato isolamento, chiacchierava con ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011

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