I Sogni di Astrid


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...ci era abituata, e due o tre compagni, dopo che la professoressa fu passata a dividere i banchi, li avvicinarono un po' a lei, con la vana speranza che lei suggerisse. Non lo aveva mai fatto, non perché lo disapprovasse, lei era la prima a imbrogliare se non poteva fare a meno, ma perché non capiva il motivo per cui avrebbe dovuto aiutare quelle persone che tanto la odiavano e isolavano! Perché mai avrebbe dovuto? Dopotutto loro non lo avrebbero fatto per lei!
La verifica passò liscia, Astrid riuscì a guardare il suo biglietto e fece un buon compito, ignorando tutte le richieste disperate di aiuto che le giungevano da tutte le direzioni. Le due ore non erano ancora finite ma Astrid aveva già terminato il suo compito, così consegnò la verifica alla professoressa. "Già finito Astrid!? Come sempre..." le disse sorridendo la Marini. Tornando al posto Astrid pensò a come i professori si fidassero ciecamente di lei, ingenuamente. Qualche volta aveva pensato che fosse solo una sua impressione, ma non si spiegava allora perché tutti quei favoritismi sfacciati, apparentemente motivati da un'ingenua fiducia in lei. Ad esempio, un mese prima, la professoressa di letteratura aveva deciso di interrogare, e,... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011

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