I Sogni di Astrid


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...i compagni davanti e dietro, guadagnandosi continue strigliate dai professori. Era insofferente, come tutti quelli che avevano sperimentato il supplizio di passare un mese in completo silenzio vicino a lei.
La professoressa di matematica si portò subito alla lavagna e cominciò a scrivere espressioni ed equazioni alla lavagna. Astrid preparò la sua barriera di libri davanti al banco, formando una monte con tutti i libri delle materie successive, l'astuccio e il diario a fianco verso il corridoio fra le due file di banchi. Per ultimo prese il libro che aveva iniziato la sera prima, con cautela lo posò sopra al quaderno di matematica aperto sul banco, e lo aprì dove aveva interrotto le sera prima. Non si preoccupava di non far vedere a Marco che leggeva, era una cosa da ruffiani denunciare qualcuno agli insegnanti, lo pensavano tutti, anche se quel qualcuno era lei. Mentre il resto della classe era impegnato in noiose espressioni letterali, Astrid era persa nel mondo fantastico di uno dei suoi autori preferiti, con una penna in mano che muoveva senza appoggiare sul foglio, alzando ogni tanto lo sguardo per far credere alla professoressa che stava seguendo la lezione. Fin'ora aveva funzionato, nessun professore aveva mai ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011

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