La ragazza del paese stregato
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...galleria di quadri. Vedo ritratti di cavalieri e dame che hanno vissuto intensamente. È tutto quello che rimane di passioni, amori, odio e bellezze ormai finite.
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Finirò per ammuffire anch'io fra questi vecchi libri e documenti. Seguitando a sfogliare carte e leggere storia rischio di perdere la nozione del tempo presente. O forse sarà l'ambiente, la biblioteca, dalle cui bifore nelle lente ore pomeridiane vedo le torri, oltre l'intrico dei doccioni grotteschi.
Non so più neanche io da quanti giorni vengo qui. Il Conte è un vero gentiluomo: la sua larghezza di vedute e la schiettezza nel dire le cose lo rendono malvisto dai rozzi abitanti di Vielle. Purtroppo la sua salute non è più quella di un tempo e anzi va peggiorando. I malanni intaccano il suo corpo e piegano lo spirito che si rassegna alle avversità perché gli manca la forza di combatterle.
I ricevimenti sfarzosi, la caccia, i viaggi, fanno parte dei suoi ricordi di gioventù, dei quali egli ama parlare volentieri. Ora il suo tempo lo trascorre in biblioteca e nell'arcaico laboratorio, dove fra storte ed alambicchi si sforza di ottenere ciò che Paracelso chiama "La magnesia dei filosofi".
Il paese in questi tempi affonda nell'odio ... [segue »]
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