La ragazza del paese stregato
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...bianca.
Da questo momento, so di averla al mio fianco, guida e complice in questo amore furtivo. Si preoccupa di me adesso, mi dice di non portarle niente, mi assicura di non aver bisogno di nulla. Le altre ragazze, passato lo stupore del primo momento, vanno a raccogliere fiori sulla riva inclinata del fiume.
La giornata è una girandola di luminosi incanti, di sorrisi, di profondi occhi neri e sospiri.
Sulla via del ritorno poi, Mirta adotta mille precauzioni per evitare di passare davanti ad alcune case, mi guida in un dedalo di vicoli e mi insegna scorciatoie attraverso cortili abbandonati.
È guardinga, circospetta, ma appare molto sicura. È una specie di cerimoniale questo inoltrarsi nelle viscere segrete del paese. Qui i suoi vizi, le sue passioni, trapelano dai muri di mattone crudo, le sue debolezze si riversano dalle basse finestre insieme a un odore di vaga umidità.
Cortili bui, cucine fredde e squallide, testimoniano l'esistenza di una vita segreta, a parte, da cui ci sentiamo completamente esclusi.
Ogni tanto, lassù, sotto le grondaie sfondate, arde un lumino davanti a una immagine sacra sbiadita dalle intemperie. Più avanti si intravede una croce in ferro traforata, fra i comignoli in bilico.... [segue »]
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