La ragazza del paese stregato
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...delle fasciature alle braccia, alle gambe ed ecchimosi.
Le domando cosa è successo. Lei sorride dicendo di essere caduta e di essersi fatta male da sola. Insisto per conoscere i particolari, voglio sapere se qualcuno le ha fatto del male.
Scuote il capo: "No, no, la colpa è soltanto mia."
Mi sforzo di rincuorarla. Lei sorride ancora. Sento che mi è grata per quello che faccio, sento di amarla con tutta l'anima. Poi mi chiede notizie di Vielle e mi ascolta quando le racconto le peripezie che ho fatto per rintracciarla.
È convinta di guarire presto. Sembra serena ed ottimista ma ciò potrebbe derivare da una accorata rassegnazione.
Le chiedo se ha provato dolore e lei mi assicura di no. Rimango a farle compagnia e intanto metto sul suo comodino un piccolo dono.
Martedì, forse, la lasceranno tornare a casa.
*****
"Che cos'è?"
Il vecchio conte solleva lo sguardo dal foglio diviso in caselle: "è una scienza araba", risponde, "come l'algebra e l'alchimia".
Alla mia richiesta per sapere qualcosa sul futuro di Mirta e del mio amore per lei, si era rilassato nella poltrona fino a cadere in una specie di trance, e in quello stato aveva tracciato alcune serie di punti.... [segue »]
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