La ragazza del paese stregato
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...sguardi si prestavano a infinite possibilità e ricorrevano con i significati più contraddittori. Li distinguevo tutti perfettamente. Ogni suo "no" assumeva di volta in volta il significato di sì, forse, no per paura, per costrizione, per evitare di venir sorpresi insieme, per rimandare in futuro o per negare definitivamente. Azioni ne nascondevano altre per cercare risposte celate dietro alle risposte. Come quando insistè per chiamare e trattenere con pretesti futili alcune sue amiche finché apprese dalla mia mancanza di attenzioni che non mi interessava conoscerle.
In questo stato di sensibilità che sfiora la veggenza questa notte ho fatto un sogno: Una donna vestita di nero divisa da me da un abisso, afferma di essere sua madre.
"Dov'è Mirta?" Chiedo nel sogno.
"All'ospedale".
"Perché?"
"-- - sinistra..."
"Dove?"
"... a sinistra..."
Non sento più nulla. Il risveglio mi getta in una sofferenza indicibile. Anche se sono convinto che il sogno realizza semplicemente un desiderio insoddisfatto, questa volta non dubito che si tratta di qualcosa di diverso. Intanto passano i giorni e Mirta non ricompare a Vielle.
Otto giorni sono trascorsi e Mirta non è ancora ritornata. Il nono, lo trascorro interamente a cercare qualcuna delle sue sorelle per sapere qualcosa.
È un giorno ... [segue »]
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