La ragazza del paese stregato
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...grigio. Sta per piovere. Ad un tratto riconosco il fratellino che gioca con uno scatolone sulla riva del fiume. L'emozione mi impedisce quasi di sentire cosa risponde il bambino alle mie domande.
"Dov'è, dov'è Mirta?..."
Egli parla male e in fretta per cui riesco a capire solo poche parole dei suoi discorsi, fra le quali "... andata all'ospedale..."
Dopo averglielo fatto ripetere molte volte riesco a comprendere la località Goodfaces, 40 chilometri più a nord. Ma non riesco a capire di cosa soffre sua sorella. Forse non lo sa nemmeno lui.
Parto immediatamente assieme a Tom che mi accompagna di mala voglia questa volta. Non conosco le strade, perciò perdo del tempo a chiedere la via da seguire ai passanti di St. Stephen e dei paesi successivi. Piove. Le gocce rigano il cristallo dapprima lentamente come lacrime, poi sempre più rapide, più grosse, e si scatena un acquazzone.
Strade dritte. La pioggia diminuisce la visibilità così che i luoghi non familiari paiono ancora più estranei.
Finalmente, all'arrivo ho la fortuna di rintracciare l'ospedale abbastanza in fretta. È un edificio squallido, dalle lunghe vetrate sudicie e ingrigite. Persone vanno e vengono nell'atrio. Un portiere mi sbarra la strada proprio all'ingresso.
"Cerco ... [segue »]
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