P. I.
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...di brandy; mai un porco s'era confuso meglio in una società di umani. Sorridevo per l'ironia del suo nome e per il mio pensiero, che ritenni arguto. In realtà l'amarezza di tale pensiero era rivolta alla società piuttosto che verso il signor Napoleon, nei confronti del quale non nutrivo nessun rammarico in particolare; anzi, ero veramente simpatizzante per quel suo volto rubicondo, e per quei suoi piccoli occhietti inespressivi, porta della la mia sicura svolta.
L'incontro fu breve, le parole poche. Mi veniva chiesto di pubblicare un libro di poesie, mi veniva lasciata carta bianca, non un tema, non un pubblico d'indirizzo, niente di niente, una tabula rasa che aspettava solo d'essere incisa dalla mia creatività. Il sogno d'ogni scrittore immagino, il sogno d'ogni persona che svolga un lavoro creativo. Purtroppo per me non disponevo di alcun stilus per inciderne la cera. Non so cosa mi condusse a questo blocco; ne sentii i sintomi già dopo aver accertato la mia totale libertà creativa coll'orwelliano editore.
Ciononostante uscii dall'ufficio, dopo un reverenziale saluto, pervaso dal più solare degli entusiasmi. Potevo percepire il mio irradiare gioia, la mia felicità contagiosa.
Precedentemente ho accennato di essere sempre stato una persona alquanto malinconica, non ... [segue »]
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