La speranza dell'inetto
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...che sia.
Mi fate schifo, per davvero.
Ora andatevene e lasciatemi in pace, in fondo sono un semplice nullatenente probabilmente lebbroso, che spera nella morte come in un angelo che dal cielo verrà a liberarmi di queste sofferenze, un bacio eterno che mi permetterà di raggiungere lo stato di beatitudine che tanto desidero e mai in terrà otterrò. Non ho nulla da offrirmi, e nulla vorrei da voi, poveri stolti.
....
Si esaurì l'inchiostro della penna che stavo utilizzando per scrivere, corsi subito nello sgabuzzino per cercarne altre funzionanti ma la mia ricerca non diede i risultati sperati.
Osservai quel breve manoscritto con insoddisfazione. Quella storia che la mia mente aveva partorito mi metteva in forte difficoltà. Quel giudizio finale del barbone mi lasciava sgomento.
"Se tutte le persone, come afferma, sono anime corrotte, io, che ho scritto questo breve racconto cercando di dare un'interpretazione realistica alla vita di un'altra persona, come posso definirmi?" Pensai.
"Sono forse scevro dal pregiudizio, dal timore del diverso?" Ne dubitai immediatamente, e la constatazione mi tolse quasi il fiato per la vergogna.
Presi con foga le pagine che componevano quel manoscritto, corsi alla finestra e le gettai fuori dal mio appartamento, sperai, per sempre.... [segue »]
Composto lunedì 11 gennaio 2010
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