La speranza dell'inetto
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...terrore.
Quando arrivò sera, il motociclista si propose ancora nei miei confronti con offerte di denaro e quant'altro, che ancora una volta rifiutai. Continuava a non comprendere, e mi chiese per quale motivo, oltre a quelli che gli avevo già spiegato, non accettavo il suo aiuto: in fondo erano giornate gelide, era una vita estremamente difficile la mia ai suoi occhi ingenui di ragazzo onesto.
Io lo osservai, le strinsi con vigore la mano, e lo ringraziai dell'offerta: a quel punto voltai le spalle e me ne andai in direzione del mio vicolo, della mia casa.
Non volevo l'aiuto di quel ragazzo, ed il perché era in realtà molto semplice. Quelle proposte di aiuto erano indubbiamente sostenute dal senso di riconoscenza ma anche da quello di colpa. Riconoscenza per ciò che avevo fatto. Senso di colpa per ciò che io ero se confrontato a lui. Il mio nulla confrontato al suo benessere era troppo difficile da accettare anche per lui.
Ma visto che vi immagino abbastanza increduli di fronte a questi discorsi, vi domando: se non fosse accaduto quell'incidente, se quel ragazzo non avesse rischiato la vita ed io non fossi corso a salvarlo, si sarebbe proposto in quella maniera? ... [segue »]
Composto lunedì 11 gennaio 2010
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