Un uomo d'altri tempi
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...che veniva gettato nella discarica e per questo aveva attrezzato la sua soffitta con tutto il necessario.
Appoggiato al muro, sotto la finestra che guardava il porto, spiccava un bancone di legno sul quale teneva una vecchia morsa, un po' arrugginita ma sempre funzionante dopo che l'aveva ripulita e oliata; ci teneva particolarmente perché era stata comprata da suo padre in una bottega di ferramenta prima di partire per la guerra ed era sempre rimasta sul bancone per tutto quel tempo. Alle pareti, attaccate a dei grossi chiodi, c'erano chiavi da meccanico di ogni misura, disposte a scala di grandezza. Barattoli di varie misure che contenevano dadi, chiodi, riparelle, viti, erano disposti sopra una mensola come le massaie mettevano la marmellata. E poi c'era un odore particolare in quella soffitta, l'odore dell'olio e del grasso da motori, della benzina... gli odori della passione di Leonetto.
Dopo diversi anni che lavorava, quello che guadagnava all'officina serviva per mantenere la sua famiglia e per alleggerire la fatica di sua madre che cuciva, in una cooperativa, le divise per l'Unione militare.
Le sue sorelle facevano ben poco, a parte le faccende di casa, e soprattutto pensavano a trovare presto un marito che facesse ... [segue »]
Composto domenica 12 dicembre 2010
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