Ricordi di Renzo Ferrari
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...vicino. No, non c'era e bisognava andare a Legnago. Ma un ragazzino del gruppo ci informò che suo nonno sapeva riparare le bici.
"Per favore, portaci da tuo nonno." Gridai.
Seguimmo il ragazzino in una strada completamente buia e poi lungo un sentiero fino a una fattoria. Là, sotto un portico un vecchio tirò fuori una cassetta di attrezzi e riparò la camera d'aria. Non voleva compenso, ma Renzo gli diede 500 Lire d'argento.
Nei grigi pomeriggi invernali, vicino alla pesa, una vecchina col carretto vendeva caldarroste, patate dolci, arachidi, lupini, semi di zucca ai bambini che uscivano da chiesa.
In Dicembre io e Renzo ci siamo seduti sulla solita panchina bianca per aspettare le ragazze; faceva molto freddo e incominciò a nevicare così siamo andati via.
A San Zenone conoscemmo anche Flavio e diventammo amici. Poiché lui non aveva la macchina, un pomeriggio d'estate lo portammo dalla sua amica Cristina a Minerbe. Arrivammo a una bella villetta nuova e al piano superiore ci accolse la mamma: "Cristina, guarda quanti bei giovanotti sono venuti a trovarti.".
Siamo rimasti insieme in cucina, ma la ragazza non era molto socievole.
Anni dopo dal giornale ho appreso che Cristina era stata ... [segue »]
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