Ricordi di Renzo Ferrari
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...a Veronella. Il paese mi affascinò. Lo avevo sognato mesi prima di vederlo per la prima volta. C'erano le mura merlate, il castello, gli stemmi araldici. Una bella ragazza stava affacciata alla finestra del palazzo Sarego e guardava il tramonto. Arrivati a casa scrissi la poesia inverno.
Quando ho conosciuto Pia a Veronella nel Dicembre 1974, era un pomeriggio freddo e nebbioso. Renzo aveva un grosso raffreddore.
Restammo insieme tutto il pomeriggio, io, Renzo, Pia e sua sorella Evi. Alla sera Pia, che non credeva avessimo la macchia, mi pregò di andarla a prendere. Mi chiese: "Chi guida?"
"Oreste." Risposi. (Lo chiamavo sempre così; lui mi chiamava Johnny o Gianni).
"Con quel raffreddore!"
Io e Renzo andammo a piedi alla macchina che era posteggiata lontano. Poi ritornammo sulla piazza dove c'erano le ragazze in attesa di vederci passare. Io ero già perdutamente innamorato di Pia.
Renzo mi contagiò e per tutta la settimana ebbi il raffreddore pure io. La domenica successiva avevo ancora la tosse, ma partimmo ugualmente, raggiungemmo Bonaldo anche se io non uscii mai dalla macchina. Era un pomeriggio freddo col sole.
Ritornammo a Veronella tutte le domeniche pomeriggio. Renzo al distributore pagava 1000 lire per 4 litri di ... [segue »]
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