Ricordi di Renzo Ferrari
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...(30 Km). Io sul motorino Califfo blu, di Renzo. Lui sulla mia bici Clodia celeste, trainata da me. Una gita massacrante, in un giorno nuvoloso. Io avevo il parabrezza, ma Renzo sulla bici si prese il mal di gola per il forte vento. Alla sagra un breve giro in paese e poi ritorno a sera.
Alla sagra di Nogara, in Luglio, conoscemmo delle ragazze curiose che ci chiesero nomi, generalità, paesi di provenienza. Al ritorno, di notte, pedalando sotto i platani (la strada a quei tempi era deserta) decidemmo d'ora in avanti di dare nomi falsi alle ragazze. Renzo lo rinominai Oreste (anche se dapprima non gli piaceva); lui scelse di chiamarmi Johnny; paese di provenienza (falso) Legnago.
Un pomeriggio afoso di Agosto siamo andati a casa di un libraio. Lui non c'era; ci aprì la moglie in vestaglia con le due figlie in bikini. Ci accompagnarono in uno stanzone caldissimo, in penombra, zeppo di libri vecchi. Io cercavo fra i mucchi di libri, ma la mia attenzione era rivolte alle donne lì vicino.
A Roveredo, nel deposito parrocchiale del vetro rotto dietro la chiesa, si trovavano molti oggetti artistici ancora integri: lampadari, vasi; a volte ho preso qualche bottiglia ... [segue »]
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