Ricordi di Renzo Ferrari
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...l'erba. Miracolosamente era riuscito a trovarla!
Un'altra volta in Prato della Fiera c'era una zingarella bellina che mi disse: "Mi regali cento lire?"
In quel periodo io avevo pochissimi soldi e risposi no.
Lei disse ancora: "Vuoi che ti legga la mano?"
Allora diedi i soldi alla zingarella; lei li prese e andò via.
Io protestai: "Non mi leggi la mano?"
"Solamente per cento lire? È poco."
Ero avvilito per essere stato imbrogliato. Renzo che era con me mi diede i soldi che avevo perso.
Renzo si preoccupava per la mia incolumità. Quando andavamo in luoghi pericolosi (vecchie ville abbandonate) ma anche quando io perdevo la testa per qualche ragazza, Renzo mi raccomandava: "Sta attento! Tu hai un lavoro da portare a termine." Intendeva dire una missione.
Un pomeriggio mio cugino mi portò dal suo parente Zago, che gli dava lavori di intaglio. Partimmo in motorino sulla strada per Bergantino, girammo a sinistra lungo un sentiero sassoso. Oltre la vecchia ferrovia arrivammo a un gruppo di edifici isolati. C'erano le stalle con soffitti ad archi e colonne. Dentro alla fattoria c'era un pantografo (una macchina per scolpire il legno) gestito da due vecchiette che avevano il compito di caricare la macchina con legni ... [segue »]
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