Ricordi di Renzo Ferrari
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...vedemmo una intera officina scartata al deposito del ferro vecchio parrocchiale. C'era il banco con morsa, cassette di viti e bulloni, attrezzi da meccanico. Renzo si portò via pinze, chiavi e altri attrezzi. Io tornai il lunedì successivo con mio papà per recuperare due stufe a metano. C'era il ghiaccio e papà scivolò a terra senza farsi male.
Un freddo pomeriggio di sole eravamo in piazza a Veronella. Il sole illuminava il paese, ma notammo uno strano fenomeno. In fondo alla via non si vedevano più le case; via Marconi sembrava raccorciata e diventava sempre più corta... Dopo un poco, una nebbia fittissima ci avvolse, facendo sparire il sole e tutte le case intorno a noi. Raggiungemmo la macchina e lentissimamente facemmo ritorno a casa.
Questo fenomeno lo abbiamo visto anche in altra occasione. A Ca del lago mentre percorrevamo la strada col sole, improvvisamente ci siamo immersi nell'oscurità e nella nebbia.
Nelle squallide domeniche d'inverno, andavamo nel Bazar di Lino m. A Cologna. Prima andavamo a chiamarlo al bar Sport dove lui giocava a carte. La prospettiva di un guadagno spingeva Lino ad abbandonare il gioco e venir ad aprire il negozio. Inoltre Renzo prometteva di portargli in futuro ... [segue »]
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