Ricordi di Renzo Ferrari
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...del castello siamo discesi dalla collina. Ma Renzo prese un altro sentiero e si perdette. Lo sentivo chiamare disperato e lo vedevo mentre correva in discesa fra i tronche degli alberi. Poi però ci siamo riuniti.
Un'altra volta visitammo un altro rudere nelle vicinanze (non ricordo il nome della località). Chiedemmo informazioni a un vecchietto e lui ci insegnò la strada in cima a una collina. Anzi si offrì di accompagnarci. Salimmo tutti in macchina percorrendo un viottolo stretto, sassoso e ripido. Arrivati lassù visitammo i ruderi. C'erano delle costruzioni interessanti, una antica fontana, mi pare; peccato che non ricordo bene.
Poi al momento di discendere mi spaventai: il viottolo era stretto, ripido, incassato fra muraglioni di pietra; il fondo era sassoso e io avevo i pneumatici vecchi e consumati. Il vecchietto notò la mia paura e si offrì di scendere a piedi, ma non potevo abbandonarlo lassù. Così scendemmo lentamente, in prima marcia. Temevo che le ruote scivolassero sui sassi e sarei andato a sbattere contro il muraglione della curva, là in basso. Invece, lentamente, miracolosamente arrivammo giù.
Siamo andati un paio di volte anche al castello di Soave e siamo saliti fin sulla cima della torre.
Un pomeriggio ... [segue »]
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