Scritto da: Sergio Bissoli

Ricordi di Renzo Ferrari


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...superiore Renzo con un balzo mi raggiunse ed entrammo insieme in una stanza da letto senza riscaldamento. C'era un uomo seduto con un berretto da notte in testa. Gli spiegammo il motivo della visita; gli dicemmo che eravamo di Legnago e ci presentammo con nomi falsi.
Scendemmo giù in cucina, dove c'era un po' di caldo. C'erano due vecchietti (i genitori di Giovanni) e la ragazza che viveva lì perche aveva perduto i genitori (il padre era fratello di Giovanni). L'uomo ci disse di ritornare un'altra volta e così avvenne.
Tornammo la domenica successiva, sempre fredda e nebbiosa. Giovanni ci guidò attraverso la casa, piena di reperti archeologici. Nella parte vecchia attraversammo stanze e stanzoni oscuri e semivuoti. Arrivammo in un granaio gelido e polveroso. Lassù Giovanni mise in moto un proiettore 8 mm. E proiettò un paio di filmine sexy di pochi minuti.
Poi scendemmo giù in cucina al caldo, perché lassù faceva troppo freddo. Giovanni ci disse di ripassare e ci avrebbe mostrato altre filmine.
Ritornammo la domenica successiva. La ragazza lavorava la radica e mostrò il suo laboratorio a Renzo che era un esperto di falegnameria. Poi arrivò lo zio, ci guidò nel granaio e proiettò altre ... [segue »]

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