Un giorno all'improvviso... e intanto il fiume scorre
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...al cuore. "In una di quelle stanze c'è mio padre – mi son detta tra me e me – la persona che mi ha dato la vita... Papà, non è possibile che io stia vivendo tutto questo, forse sto sognando". Mi vengono in mente le parole di Calderon de la Barca, date quasi per scontate in citazioni più o meno banali, ma mai come in quel momento assertrici di verità. "La vida es sueño", un sogno che è anche un'illusione, una metafora dell'essere che non si concretizza perché si dilegua. Dov'era il mio passato, dove il mio futuro se non ritrovavo più una direzione? Il timone della mia vita, colui che mi aveva insegnato a crescere, mi aveva educato all'onestà, al vivere corretto, che aveva contribuito alla formazione del mio bagaglio umano, era lì, steso in un letto, inerme di fronte alla sofferenza, annientato da un ineluttabile percorso obbligato che ognuno deve compiere.
Dalla tangenziale, finalmente, ho imboccato l'uscita per l'ospedale. Avevo fretta di riabbracciare mio padre ma, nello stesso tempo, avrei voluto ritardare quel momento per continuare a pensare e nel pensiero costruire una realtà che non fosse la vera realtà. Due giorni prima avevo provato l'angoscia di un ... [segue »]
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