La partenza e le attese
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...vento ci porto d'improvviso inni di guerra, canti di battaglia e odori di paure e lacrime. Si odono in lontananza gli eserciti che si osservano. Grida, canti, bestemmie, imprecazioni, parole pazze dette veloci e silenziose preghiere, questo si sente e si respira. Siamo tutti in tensione con l'orecchio teso ad aspettar notizie dal vento. Ti senti come impazzire al nervoso scalpitare dei cavalli armati di cavaliere e quando tuona il grido, le imprecazioni per una causa giusta o sbagliata che sia, c'è un istante, un attimo talmente breve e concentrato di energie e di silenzio che non è percettibile ad orecchio d'uomo. È tutto in quest'istante la battaglia, silenzio. Dio riprende a respirare, galoppi, urla, fragori e lo schianto, il grande tonfo sordo di corpi ammassati tra loro liberi alla violenza più cieca e crudele, obbedienti non più allo stemma ma alla sopravvivenza più spinta, alla voglia di casa, ai ricordi dell'infanzia così innocente, alla propria donna e alla spiga di grano che oscilla al vento accompagnata da milioni di papaveri sporchi di sangue. Come dimenticare lo schianto? Intorno ai fuochi, sui pancacci eravamo atterriti, terrorizzati, ognuno col proprio pensiero per mantener la calma cosmica dell'essere io. Chiudo gli occhi ... [segue »]
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