La partenza e le attese
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...con quelle bardature e quei fregi da combattimento, sembrava venisse dall'Inferno tanto era maestoso e possente da far paura. Lo feci girare per qualche tempo in modo da ridar spirito alla muscolatura e dare nuovo assetto alle cinghie che nel movimento si erano assestate. Gli feci mangiare qualcosa di buono, non il fieno. Come se mi volessi far perdonare il fatto di averlo preparato per andare a morire. Era ormai notte inoltrata quando nella mia tenda, aprii una grossa cassa di legno grezzo. Ci misi del tempo, era sigillata bene. Al suo interno, tra la paglia che doveva attutire gli urti, eccola! È proprio lei, l'armatura, in tutta la sua rozzezza e cattiveria. Mi eccitava sempre questo momento... ogni volta che accadeva. Tirai fuori un pezzo alla volta con molta cura come fosse cristallo prezioso. La posi in modo maniacale e ordinato su un pancaccio scuro che solo la notte prima ci aveva visti ubriachi di un buon vino rosso a cantar di dubbie avventure amorose con fatiscenti donzelle e che ora invece, ci vedeva seri, preoccupati e spaventati soprattutto. Incomincia a pulire e lucidare un pezzo alla volta, con lentezza e scrupolosa attenzione. Il metallo era grezzo, lucido a ... [segue »]
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