La partenza e le attese
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...quasi... ho tanta fantasia penso. La strada è come un serpente bianco lunghissimo, si snoda scivolando con così tanta naturalezza che non sembra neanche esser stata dettata dall'uomo. Mi guardo curioso i piedi che son diventati come d'avorio, la polvere si è infilata ovunque, anche il cuoio del sandalo ha cambiato colore... quasi m'incanto a guardarli e sorrido divertito, da cosa poi non si sa! Faccio pochi passi e mi fermo ancora, c'è un vento quasi impercettibile che fa muovere un po' quest'aria stagnante e afosa. Rimango fermo, come incantato, fisso a guardare le punte gialle di erbe spontanee altissime che giocano col vento e come sfondo, indossano un cielo ancora illuminato ma ormai senza sole, riaffiorano le mie estati nelle campagne. Le rimpiango, si stava male, ma non mancava nulla, eravamo tutti insieme nella buona e soprattutto nella cattiva sorte, una famiglia, la mia. Lei invece, la vide arrivare d'improvviso, sembrava timorosa dello straniero che sarei io. Si fece coraggio e mi passò vicina senza quasi guardarmi e io la lascia andare. Gli occhi si guardarono per un istante che durò una vita intera, la tenni dentro di me fino all'ultimo giorno, fino all'ultimo soffocato respiro, bella come quando ... [segue »]
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