La partenza e le attese
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...da dove e anche il più burbero di noi, era in disparte a meditare. Si carica la nave, si è pronti, sale l'ansia. Addio. E se i cavalli sentissero che stiamo andando a morire? Col loro istinto potrebbero sentirlo si pensava. Alla fine forse, avevano solo paura di salire su quella strana cosa che noi chiamiamo galeone. C'è odore di fieno umido appena tagliato in questa stiva. Vorresti affacciarti e vedere onde dorate di grano spinte dal vento di fine primavera ma le onde son vere e ci sono solo quelle e qualche grosso pesce delfino a farci compagnia. Il legno scricchiola ovunque e sempre su questa nave, è bello sentirlo durante il sonno, concilia i sogni e mi fa arrivare col pensiero e con l'anima al vecchio casale... a masticar foglie appoggiato al grosso portone della stalle che vedevo così cupa e misteriosa. Riesco a sentire sulla pelle la sensazione di un sole estivo che fu e di un tiepido venticello che ti accarezza ormai perso chissà dove. Ascolto le interminabili melodie delle cicale, antiche cantilene popolari e i passerotti sulla mimosa. Si, la mimosa. Ormai l'hanno tagliata. Povera mamma quando l'ha saputo... proprio sotto quell'albero morì mia nonna ... [segue »]
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