La partenza e le attese

...la vidi in quell'istante. Era stupenda, avrei giurato di aver visto una fata se solo anche lei non avesse avuto i piedi così femminili e stanchi intrisi di quella polvere bianca. I suoi occhi, grandi e marroni come la terra più fertile, mi scrutarono un istante e mi raccontarono tutto. La raggiunsi quasi correndo, le sfiorai con la mano la spalla nuda e fui attraversato da una scarica di flash e proiezioni di un mondo a me sconosciuto, ebbi visioni sconvolgenti che mi lasciarono la quiete dentro. Lei si volto, rimasi come impietrito, non sapevo che dirle, non ci saremo capiti. Bastò un sorriso e i suoi occhi diventarono vispi e vivaci, capii finalmente davvero tutto... era lei, ma non qui, non ora, non in questo tempo. Altri tempi ci avrebbero vissuto... non quella vita. Il cuore sorrideva, gli occhi piangevano vedendola allontanare. Sarai mia un giorno, sarai la mia Principessa pensai. Non ebbi più paura della morte, l'avrei attesa quasi impaziente per poi trovare una volta nelle Terre di nessuno, l'istante giusto per penetrare nel mondo ed aspettarla nuovamente magari su una strada di polvere e sassi bianchi chissà! Questa volta però con la consapevolezza che l'avrei vissuta tutta,... [segue »]