La partenza e le attese
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...verdure strane, troppo amare per non essere selvatiche. In compenso i fagioli, sempre gli stessi, beh, quelli si mangiano e non sono male, forse perché perdono anche il sapore cotti in quest'acqua sporca. Se non fosse per il mangiare e per il caldo che uccide, la vita scorre come prima: tra cavalli, armature, lame, scudi, grida, bestemmie, polvere e sudore, tanto sudore. Sono ormai tante lune che si sta qui senza nulla da fare. Si va a cercar legna per i fuochi, ci si allena al combattimento ma con superficialità, fa caldo e le mosche sono tante quanto fastidiose. Penso che qui non piova mai, lo desumo guardando quelli che dovrebbero essere campi coltivati, corrosi ormai da erbe secche alte quanto un uomo di noi. Esco dal campo che il sole è già sulla via del tramonto e m'incammino per questa strada di polvere e sassi bianchi che quando son battuti dal sole più caldo del giorno, ti accecano rendono difficile anche solo il semplice camminare. Cammino e penso molto io, quasi mi dimentico chi e dove sono. Rifletto su tante cose, analizzo ciò che mi succede intorno e avvolte capisco, altre invece, m'infatuo di qualcosa che muore subito o ... [segue »]
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