Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...senso, cominciai ad abbracciarla e baciarla appassionatamente. Ma mentre la baciavo, mi accorsi di essere spiato da uomini qualcuno si sporgeva oltre il parapetto in ferro del ponte per guardare quello che facevamo (i famosi guardoni) Per quel motivo ci spostammo in piccolo boschetto circondato da alte sterpaglie, mi accorsi di un profondo avvallamento che doveva essere un grosso fosso dal fondo asciutto coperto da uno strato di foglie secche. Gli arbusti di robinie che si incrociavano da riva a riva formavano una specie di galleria di verde naturale. Il posto era ideale e ci nascondeva da occhi indiscreti.
- "Ma dove mi hai portato?" – protestò lei contrariata e aggiunse.
- "Che posto è questo, ma sei pazzo?" – disse tentando di tornare indietro a piedi.
- "Ti ho portato dove tu mi hai chiesto di portarti! Un posto dove non ci vede nessuno, questo è l'ideale, o no?"
- "Mamma mia!" - mugolò tra i denti - "Ma tu sei un demonio, ma cosa ti è saltato in mente?" - disse come spazientita e delusa-
- "Ma dai! Ormai siamo qui, non ci vede nessuno, possiamo parlare come vogliamo senza che nessuno ci ascolti!" –
Rincalzai e nel frattempo sciolsi un ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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