Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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...rotolo che avevo legato dietro il sedile della bici. Lo srotolai, era un telo da spiaggia ad una piazza e mezza.
- "e quello cos'è?" – disse sospettando a cosa potesse servire.
- "Niente... è solo un telo mare, non vorrai sporcarti il vestito! L'ho portato apposta per te" - rincalzai fingendo meraviglia per la sua espressione.
Stesi il telo mare, mi tolsi le scarpe sedendomi tranquillamente fingendo calma e pazienza. Probabilmente lei si sentì in trappola, conscia di non poter far niente, tentò di salvare la situazione con astuzia. Appoggiò la borsa sul telo vicino a lei, si alzò il vestito per non sporcarlo e si inginocchiò vicino a me e disse con voce amorevole come se fosse la mia Mamma.
- "Ti prego Lucio.... Portami a casa, non dovevo venire qui con te.... Non fare stupidaggini.... Non rovinare tutto." –
Mi sollevai in piedi incazzato e la sua posizione era in ginocchio di fronte e me. Mi era venuto in mente qualcosa ma decisi di fare la persona seria. Mi accorsi che gli scendeva una lacrima, quella visione mi aveva commosso, era spaventata, cercai di rassicurarla, mi inginocchiai anche io, le presi il visino tra le mani mi ... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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