I sorrisi del destino
Capitolo: Storie vere d'amore.Scegli la pagina:
...andai a Verona e comprai anche per me un punteruolo e i fogli speciali. Poi inventai un sistema più spiccio per scrivere, costruendo una macchinetta che si spostava sul foglio e lo punzonava. (Ora non ricordo come funzionava).
Stare insieme a Susy mi dava piacere ma anche una grande sofferenza perché provavo il desiderio di aiutarla.
Un giorno le mandai un rappresentante degli Hare Krishna, ma lei mi disse che non intendeva cambiare religione. Una volta la portai a Cologna descrivendole il paese.
Nelle sere d'estate, dopo cena, andavo a casa sua. Lei stando all'interno chiedeva "Chi è?" Poi mi apriva e mi guidava in salotto. I genitori andavano a letto e noi ci sedevamo abbracciati sul divano. Lei mi suonava la chitarra oppure parlavamo. Fuori si sentiva il miagolio dei gatti e la sua amica, vicina di casa, a volta chiamava Susy imitando il miagolio di un gatto. Allora lei si alzava e correva fuori a parlarle, stando nel suo cortile, diviso dall'altro da una rete.
Una volta la accompagnai nel negozio di Mangano dove lei comprò Vamos a la playa dei Righeira e altri dischi per un totale di 50mila Lire.
Un giorno andammo in campagna. Ci sedemmo ... [segue »]
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