I sorrisi del destino
Capitolo: Storie vere d'amore.Scegli la pagina:
...toccare Morena. La ragazza mi lasciava fare. Toccai i ginocchi, poi sempre più in su. La ragazza favoriva le mie mosse sollevandosi un poco per permettermi di metterle una mano sul sesso. Toccavo il pube, ma Morena indossava jeans pesanti e sentivo solo la stoffa ruvida. All'uscita alle 6 era quasi buio e le detti appuntamento per la prossima domenica
La domenica successiva, pomeriggio autunnale con nubi e senza sole, Morena arrivò in piazza. Partimmo con la mia macchina, raggiungemmo Miega, ma la sagra era finita. La portai a Minerbe e passeggiammo lungo il viale dei tigli. Arrivò l'amico Caneva con i cavalli e ci fece fare un giro in carrozza. Morena si divertì tantissimo.
Alle 5 del pomeriggio la portai in campagna e seduta sull'erba la ragazza si tolse jeans e mutandine. Io rimasi a guardarla ma non feci niente. Il monte di venere era peloso (non come adesso che sono tutte depilate!) Il sesso era grande e mandava odore da interiora di pollo. Morena mi disse: "Grattamela." Ma non mi sentivo di toccarla. Me lo ripetè un paio di volte, poi si grattò da sola, lentamente. Faceva freddo e scendeva il crepuscolo, così non feci niente e ripartimmo ... [segue »]
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