Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...sua gonna svolazzante m’aveva passeggiato sotto gli occhi prima al braccio del rampollo amministratore, poi alla mano del vecchio funzionario, il primo futuro sposo (c’era da scommetterci, a quel punto), il secondo anziano genitore. Nella prima occasione, essendosi incrociate le traiettorie dei nostri passi, c’eravamo anche salutati, c’era scappato un ciao veloce accompagnato da sorriso -il mio, amaro, tanto che evitai di bere liquore per il resto della nottata-. Per questo secondo incontro sì che mi ci sarebbe voluto un digestivo amarissimo, dovendo digerire il peso da una tonnellata che avevo sullo stomaco: il dubbio, sempre meno dubbio e più certezza, che la ganza era al miele solo di fuori. Di dentro, era il senso spiccio della vita fatto cuore, ossa, e muscoli, girava al braccio di buffoni di corte animata dal marmoreo proposito di stare nella cesta giusta, e quale più giusta della cesta del sindaco? Frequentazioni causate dalla “spietata esigenza di sopravvivere”, come scrivevo sopra?, solo a me potevano sorgere simili dubbi, esistenziali ma sempre sull’esistenza altrui e mai sulla mia, a me che sono capace di andare a mare e non vedere l’acqua, quando l’acqua ha colori che non mi piacciono. Il sangue del tuo sangue non ... [segue »]

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