Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...e, c’era da scommetterci, di paparino. In quanto che ce l’avrebbe fatta, ad attuarlo, non v’erano dubbi. Stavo facendo il processo alle intenzioni del sacro imprenditore, discendente da santa famiglia d’imprenditori? ; pensatela come preferite. Affidereste la direzione di un collegio di educande ad un affarista?. D’accordo, una città che non si muove dagli ultimi posti in classifica (la mia) del collegio di educande non ha nulla. Ragione di più per metterci alla guida chi sia al di sopra di ogni sospetto, e non era il caso del nostro ...

La goccia che fece traboccare il calice era rossa, una goccia dello stesso sangue che scorreva nelle vene di padre e figlia. La dolce fanciulla con l’anima di titanio, il mio amore estivo, era la primogenita di uno dei due broccoli, di cui -quella sera- avevo seguito le evoluzioni verbali in televisione, prima, ed al Jazz Club, dopo. Era la prima nata del più anziano dei due funzionari del Comune, anzianità sia di servizio prestato tra i marmi lucidi del Palazzo di Città, che di anni accumulati sul groppone ad armeggiare tra le carte. Buon sangue non mente, la ganza aveva appreso a menadito gl’insegnamenti paterni, andare dritti al sodo senza ... [segue »]

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