Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...ereditare) con ditte estere e su mercati esteri con la stessa abilità dei contradaioli che a Siena, prima del Palio, lanciano in aria e riprendono le bandiere loro affidate. Concorrenza?, ma quando mai; il furbacchione del papi del super-manager s’era fatto una posizione di rendita blindata grazie agl’intrallazzi ed agli ammanigliamenti con sindaci ed assessori di ogni colore partitico, e di ogni stagione politica. L’unica concorrenza cui l’impresa di famiglia era abituata era quella tra politicanti di tutte le risme, poiché ci correva da uno all’altro in continuazione, senza fermarsi mai. Quando ascoltai quelle parole, false come la moneta da tre euro, compresi che il damerino col piglio del Gran Capo, l’elegantone che giocava a fare l’Uomo dei Sogni, avrebbe combinato un sacco di guai. Guai a cumuli, che si staccano dalla sommità -la sua poltrona dorata- e precipitano a valle, una valanga che travolge e trascina con sé quanti trovi sul suo cammino, siano essi un’intera comunità, siano essi singoli individui. È la fortuna su cui giocava il damerino-elegantone prestato alla politica, presentare il conto delle proprie brillanti capacità imprenditoriali, applicate all’Ente Pubblico, e filarsela a gambe levate senza che alcuno lo inseguisse e, soprattutto, lo acciuffasse. Solite modalità: ... [segue »]

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