Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...alla mia donna dei sogni, per informarla dei miei fieri propositi: purificarla dai virus facendomi infettare, al suo posto, dal raffreddore e dalla influenza che la perseguitavano; per salvarla avrei fatto quello ed altro -escluso lo sbaciucchiamento post-cappuccino, come detto-. Ma sbagliai la scelta del tempo. La Bella, con fulmineo movimento, nel gettarsi lo sciarpone dietro la spalla m’aveva centrato in pieno il viso; un crepito -il ramo secco che si spezza- era risuonato nel Club, ma non l’aveva sentito nessuno, coperto com’era stato dallo starnuto al rimbombo, complementare al getto della sciarpa. E chi s’avvicinava più?, la Tinatarner aveva un lancio da giocatore di “baseball”, quello che tira la palla così forte che l’avversario non riesce a colpirla col bastone, perché neppure la vede. Riconosco che lo stile delle parole che avrei desiderato sussurrare alla mia Bella non sia proprio da Baci Perugina, le cui stagnole riportano frasi strappa-lacrime con autore in calce. Spesso anonimo, le pene d’amore non risparmiano nessuno: oscuri signor nessuno e celebri personalità sono accomunati, nell’avvolgere i cioccolatini con i propri pensieri stampati su carta velina. Io, alle veline dei cioccolatini, preferisco quelle in carne ed ossa (più carne, per la precisione), che ballano sui ... [segue »]

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