Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...professionista, e sorrideva divertita. Sorrideva a me, e sghignazzava con le amiche di tutto quel cancan, un diversivo in quel pomeriggio d’inizio estate che si trascinava stanco verso il fine settimana ...

Attraversiamo stagioni senza valori, epoche prive di certezze, borbottavano pensosi un paio di distinti signori seduti al tavolo, al Jazz Club. Specialisti di costume e di tradizioni, andate in fumo? Non del tutto, se loro ancora ci si soffermavano. Sottolineando, in particolare, il precariato permanente dei rapporti di lavoro, e l’instabilità assoluta delle relazioni sentimentali; per me, lo facevano con una punta di sadismo, era evidente che loro, da questioni così, non ne erano neppure sfiorati. Titolari di posto pubblico a prova di bomba, e di matrimonio a prova di corna; blindati, nelle proprie incrollabili certezze. Con chi avrebbero potuto cornificare le mogli?, e le mogli, con chi avrebbero potuto cornificare quei fiori imbalsamati che si trovavano, per maritini? Quanto alla sedia incollata sotto il sedere, abbiamo già sfiorato il discorso; i due erano funzionari del Comune, nel pieno esercizio delle funzioni quand’era in carica la Giunta dello Sfascio. Appartenevano anch’essi, a pieno titolo, alla schiera degli intoccabili, autori -con altri- del dissesto delle pubbliche finanze di cui, però,... [segue »]

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