La Bella e la Notte
Capitolo: 3 - OcchiateScegli la pagina:
...esigenza di sopravvivere, o dall’ insopprimibile istinto di -secondo lei- ascendere? La speranza si accese, era solo uno spiraglio di luce che filtrava sotto il sipario, una fiammella flebile, che poteva spegnersi per l’aria mossa da uno schiocco di dita; ma era una fiammella capace, in quei frangenti, di rianimarmi. Dovevo capire, se fosse stato il caso non ci avrei impiegato un millesimo di secondo a segarla; ci avrei messo molto meno. Per il momento beneficiavamo del dubbio, sia lei che io; avevo il debole per lei, certo che si!, ma non ero un broccolo lesso, e soffrire non mi spaventava. Non mi spaventava, la ferita che mi sarei inferto all’anima a cancellarla dalla mia vita, una ferita destinata a sanguinare a lungo ed a rimarginarsi a fatica, ma che se la facesse con il buffone per salire -secondo lei- nella scala sociale non esisteva.
Sono un professionista prestato alla politica, mi infliggo il sacrificio -e lo faccio volentieri- di tralasciare gli affari della mia azienda di famiglia, per dedicarmi anima e corpo alla soluzione dei problemi che attanagliano la città. Erano le frasi che brillavano sulla lingua del nostro, che si era presentato in campagna elettorale col piglio del ... [segue »]
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