Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 3 - Occhiate

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...non erano chiamati a rispondere. Che avessero operato insieme ad altri, cancellava le loro responsabilità? Nel cristianissmo paese del mal comune mezzo gaudio, vuoi vedere?, che la massima popolare stesse diventando convinzione diffusa. Forse, lo era già diventata. Vuoi vedere?, una volta di più, tutti colpevoli uguale nessun colpevole. Anche le stagioni erano quanto mai passeggere e veloci, uscivi con il cappotto (in pieno inverno) e schiattavi di caldo manco bruciasse il solleone di agosto, quando hai indosso il solo costume da bagno, e non lo sopporti neppure. Eh si, qua i due saggi c’erano cascati con tutta la sciarpa; preoccupati di ripararsi dal freddo s’erano messo il maglione a collo alto, ed avevano centrato la serata di scirocco, temperatura mite, umida ed appiccicosa. Sotto i riflettori ed i faretti dello studio televisivo di una TV locale, dove si erano recati a pontificare sulla “piena legittimità del proprio operato” -come ripetevano-, stavano facendo la fine delle statue di cera -ché quello erano, due monumenti all’inconsistenza-. Si stavano sciogliendo -due blocchi di ghiaccio sempre in sella, fin’allora-, si stavano consumando, bersagliati dalle domande che incalzavano; il pubblico, in studio e da casa, chiedeva spiegazioni e notizie: ma che legittimità e legittimità?,... [segue »]

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