La Bella e la Notte
Capitolo: 5 - Casi della vitaScegli la pagina:
...n’era accorto nessuno. Perché, tanta prostrazione? ; presto detto: m’ero permesso di mandare una mia foto ad una fanciulla con la quale ci eravamo conosciuti la passata estate, una foto scattata così come viene, un “click” e via. A lei, tanto curata, tanto pignola, tanto meticolosa, nel preparare le sue pose dinanzi all’obiettivo della macchina fotografica: una modella -fisico longilineo e classe innata-, dall’incedere maestoso e dalle membra perfettamente affusolate. E senza estenuanti allenamenti per tonificare, o faticosi corsi di portamento. Per scattarmi la fotografia -che le avevo poi spedito-, in palestra avevano fatto solo due tentativi; il primo, andato a vuoto solo perché m’ero dimenticato di levare l’orologio: s’è mai visto un tentato pugile con l’orologio al polso? L’unica mia immagine ufficiale era quella che anche lei conosceva -orologio al polso escluso, quindi-. La preparazione allo scatto che avevo intrapreso era stata la seguente: il Maestro che mi urlava, appena mi presento all’allenamento, di levarmi la maglietta, che c’era il fotografo. Fotografo chi?, avevo risposto, ma se è tuo fratello. La scena del servizio fotografico: la palestra, la mitica “Qu. Boxing”; avete presente il film, dove si allena la Hillary Swank di “Million Dollar Baby”?, bè, un posto così.... [segue »]
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