La Bella e la Notte
Capitolo: 5 - Casi della vitaScegli la pagina:
...testa e l’occhio pesto, per il manrovescio con cui mi ha centrato il brigadiere corpulento. Inoltre, non sono io a pensarli, i miei pensieri, a riflettere, sulle mie riflessioni; i miei pensieri, le mie riflessioni, procedono autonomamente, fanno ciò che vogliono senza chiedere permesso a nessuno, tanto meno al mio malconcio raziocinio. E se decidono che è la sera adatta (come questa, dei Caramba a caccia di topi d’auto) a farmi visita prendono e bussano alla porta, si presentano per nome cognome e soprannome, ed entrano senza perdersi in chiacchiere. Non sono io a pensare i miei pensieri, sono loro che pensano me; e se ne fregano -loro- di dove mi trovi, come ci sia arrivato, e perché ...
Le lancette camminano lente, sull’orologio rotondo attaccato alla parete della caserma. Com’è che m’ero trovato a salire in auto -a provarci, se non altro-, qualche ora prima, al passaggio esatto della pattuglia? Ero parcheggiato allo stipite della porta d’ingresso del Jazz Club, poggiatovi sopra sul deltoide destro, con il piede destro accavallato sul sinistro; posizione perfettamente equilibrata, un miracolo d’ingegneria della stabilità, ancora più stupefacente se si consideri la mia scarsa dimestichezza (diciamo) con le scienze matematiche. Dalla porta spalancata ascoltavo Isa ... [segue »]
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