Giuseppe Freda

Nella frase "L'arte consiste nel fare qualcosa di nessun..." di Frank Zappa
A mio avviso, quel "di" venderla (in tutta evidenza da riconnettersi, nella frase, a "di" nessun valore e non a "consiste", nel quale ultimo caso si sarebbe dovuto scrivere "nel" venderla) esprime in tutta chiarezza la concitata ed obnubilante costernazione dell'autore di fronte alla mercificazione di sedicenti espressioni artistiche prive di significato e valore alcuno.
12 anni e 2 mesi fa
Nella frase "Non c'è differenza tra un uomo saggio e uno..." di Anonimo
Ma come non c'è differenza? A me sembra che anche l'amore possa essere saggio o sciocco: dimmi di chi ti innamorerai e ti dirò chi sei...
12 anni e 2 mesi fa
Nella frase "La verità è che la verità cambia." di Friedrich Wilhelm Nietzsche
Ecco dunque perché non si riesce mai a raggiungere la verità sulla strage di Bologna, sulla tragedia di Ustica e su tanti altri misteri italiani, come quello della m0rte di papa Luciani, o di quel bandito sepolto in quella chiesa di Roma: le relative verità cambiano continuamente !!!
     Illuminante!!!
     ...Cosa faremmo, chi saremmo e dove saremmo senza le geniali intuizioni di Nietzsche...!!!
12 anni e 2 mesi fa
Nella frase "Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e..." di Talete
Questa frase è indubbiamente graziosa; ma non è citata nè in Diels, Frammenti dei presocratici, di cui è traduzione integrale nel volume "I presocratici", Bompiani, nè in Gomperz, Pensatori Greci, Laterza, volume primo, nè nelle storie della filosofia (quelle "grandi") di Nicola Abbagnano e di E.P. Lamanna, nè - dulcis in fundo - in Wikipedia, pur essendo in rete attribuita a Talete da taluni siti, naturalmente senza citazione della fonte. 
    Il che significa una sola cosa: al duemila per cento questa frase non è di Talete di Mileto, il filosofo del VI secolo a.C. .
     Preciso quanto sopra perché l'autore del post precisi la fonte presso la quale ha reperito la frase; ma massimamente perché lo staff di pensieriparole, dopo aver verificato le mie affermazioni consultando semmai qualche cattedratico di chiara fama (non ne mancano all'occorrenza), corregga la citazione, evitando così di associarsi  alla leggenda metropolitana in atto nel tam tam della rete, che in casi del genere, se me ne sono accorto io che pur non sono un addetto ai lavori filosofici,  è fenomeno di pesante e risibile sottocultura, nel senso che tanto valeva attribuirla, questa frase, a Giuseppe Garibaldi.  : ))
12 anni e 2 mesi fa
Nella frase "Discorsi fumogeni farciti di fronzoli si..." di Giuseppe Freda
Tu dici che finiranno le chiacchiere, la sofistica e l'arte dell'apparire? A mio avviso questi artifici, fondati sulla dabbenaggine e credulità dei più, sono al giorno d'oggi resi estremamente più potenti che per il passato dai mezzi mediatici... E dunque, poiché la tecnologia perdurerà e anzi si incrementerà, io non vedo la fine di questa situazione, ma piuttosto una sua inevitabile evoluzione verso l'approssimazione sempre più superficiale, l'ignoranza, la decadenza, la totale sopraffazione dei più e la barbarie finale.
    A meno che non accada qualcosa di nuovo. Qualcosa di liberatorio che, pur nello sconforto dell'oggi, io presagisco e non posso non presagire.
    Grazie della tua graditissima attenzione.
    PS: Nel merito di questa poesiola, devo dire che "pensieriparole" non è stato estraneo alla sua ispirazione.  : )))
12 anni e 2 mesi fa
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Nella frase "L'Educazione civica, invisa da molti, è stata..." di Lucia Gaianigo
Mah... quel commento 34 è per me un vero rebus.
Innanzitutto non capisco perché, se io scrivo "l'inviso Salvatore Grieco" (come ho scritto al commento 21), Salvatore Grieco pensi che MI è inviso, mentre invece, se Salvatore Grieco scrive "l'invisa Schegggia 52" (commento n.8), quest'ultima debba (a parere del Grieco) pensare si tratti di un complimento.
    In realtà, caro signor Grieco, non ho fatto altro che adoperare l'aggettivo "inviso" alla stessa maniera in cui era stato adoperato da lei: attribuirgli un signficato diverso da quello da lei inteso quanto a Scheggia 52 (a proposito: quale era questo significato? Ancora non lo si è capito…:), non le sembra una sorta di disparità di trattamento, ed in definitiva (per lei che ha il pallino dell'uguaglianza e della democrazia), un tantino… anti-democratico? : )
     Quanto alla meschinità, altro è manifestarne la vocazione, altro rivestirsene in via definitiva. Non tutti i credenti divengono novizi, non tutti i novizi divengono chierici, non tutti i chierici divengono vescovi e poi cardinali, papi e santi subito. Non le ho dunque dato del meschino, e il mio sincero augurio è che lei possa rinunziare per tempo alle lusinghe di una vocazione così poco felice, evitando di prenderne i “voti” (ed anche di darne ).
      Sia tuttavia ben chiaro che, solo per farle piacere, potrò in futuro, se lei vorrà (e lo meriterà), aderire alle sue istanze masochiste, e darle non solo del meschino, ma ogni epiteto che possa percepire come elogio traendone soddisfazione.
      D’altra parte, ancor più che la suddetta vocazione alla meschinità, a me sembra di scorgere una sorta di confusione delle idee e del modo di esporle, che spero derivi dal caldo esagerato di questa estate africana, e non da problemi più seri.
      Lei scrive testualmente: “Prima di replicare ai punti 2 e 3 (del commento 21) premetto: I miei amici, tutti i miei amici (reali e virtuali), mi conoscono bene, molto bene e quindi nulla ho da precisare loro. Ciò detto, signor Freda, per evitare che i suoi amici la reputino quale esecrabile ciarlatano attaccabrighe, riguardo ai due punti summenzionati, le consiglio di rendere pubblico nonché a precisare il fatto e la circostanza. “
      Innanzitutto c’è un serio errore grammaticale: “consiglio di rendere pubblico nonché a precisare” non sta né in cielo né in terra. Se mi invita, mi invita a rendere pubblico nonché a precisare; ma se mi consiglia, mi deve consigliare DI precisare, e non  “a” precisare. La cosa mi meraviglia molto, perché ho visto in altre circostanze che lei scrive benino, e dunque strafalcioni del genere non dovrebbero essere da lei. Sarà stato il caldo.
      Ma il caldo deve – evidentemente – aver viziato anche il contenuto del suo pensiero.  Se infatti i suoi amici la conoscono bene, cosa mai può indurla a ritenere che gli amici miei non conoscano bene me? E poi, cosa dovrei precisare, se è tutto scritto nei commenti che precedono? Rilegga, per gentilezza (possibilmente con una temperatura ambientale inferiore ai 38°), i commenti 8 – 9 – 12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 – 20, da cui traspaiono doppi sensi, dileggi ed ipocrisie varie, ed avrà ogni delucidazione e precisazione relativamente ai miei commenti successivi.
      Con tanti saluti dall’esecrabile ciarlatano attaccabrighe delle sue fantasie di mezza estate.   : )))
12 anni e 3 mesi fa
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