Il problema di ogni misura è trovare o concordare l'unità di misura.
Qual'è l'unità di misura dell'amore? E quella dell'odio, della felicità, dell'infelicità, della noia?
E l'unità di misura degli esseri umani, qual'e? Il metro, per dire chi è più alto e chi più basso?
Diciamoci la verità: Galilei è un maestro di scienza, ma non di vita... La sua pavida abiura, a paragone del coraggio di un Giordano Bruno e di tanti altri, è un fatto...
Tuttavia, come si misurano Bruno e Galilei?
Sergio, a te che condividi e vuoi misurare rispondo con le famose parole di Eraclito: "Tu non troverai mai i confini (e quindi la misura) dell'anima, tanto profonda è la sua ragione".
... Come si misura l'infinito??? : ))
12 anni e 4 mesi fa
Risposte successive (al momento 13) di altri utenti.
Questa tua tesi, Margherita,comporterebbe una sostanziale immutabilità delle condizioni di partenza... Rivedila, perché, oltre che elementi palesemente privi di fondamento, reca in sé connotazioni fondamentalmente classiste.
Le condizioni iniziali permangono (forse) immutabili solo per i dementi e gli schiavi. Gli uomini intelligenti e liberi (e se sono intelligenti, prima o poi si liberano!) sono in cammino (senza sapere, i più, nè da dove nè per dove; ma lo sono, per lo stesso trascorrere del tempo e mutare delle situazioni, quanto meno verso la tomba:); e mai da soli, ma possibilmente insieme alle persone che amano e che li amano, ed in un contesto sociale che possa supportarli nei loro problemi e nelle loro scelte.
Trascuri, poi, una circostanza fondamentale: gli esseri umani (e, credo io, anche gli animali superiori: ne ho avuti tanti, di esseri umani e di animali, tutti diversi l'uno dall'altro) non nascono tutti uguali. Ciascuno di essi ha una sua impronta speciale ed unica, che lo rende un individuo UNICO che reagirà in maniera tutta sua alle condizioni esterne e alle circostanze della vita. In alcuni, inoltre, si nota fin dall'infanzia una LUCE (di volta in volta dell'animo, dell'intelligenza, della capacità di rapportarsi col mondo esterno, oltre a particolari attitudini) che altri non hanno nè avranno mai. Quasi fossero esseri sin dalla nascita più evoluti degli altri
Nella pratica, posso dirti che ho conosciuto persone nate e cresciute in contesti sociali e culturali estremamente carenti, e anche persone traumatizzate nell'infanzia e nell'adolescenza in maniera terribile, che ciò malgrado sono oggi infinitamente più sensibili alla bellezza, alla cultura ed ai buoni sentimenti, e spesso anche molto più avanti socialmente, di tante altre cui nulla è mancato nè nell'infanzia nè dopo, ma che hanno sempre visto e continuano a vedere tanto lontano, quanto dai loro occhi è lontano il loro naso.
A me invece si ruppe l'antenna TV (non quella che ho nella testa) 7 o 8 anni fa. Colsi la palla al balzo e, approfittando dell'essere divenuto il dittatore unico di casa mia, sfidando lo stupore e la commiserazione dei visitatori occasionali non ho mai più chiamato l'antennista.
Qual'è l'unità di misura dell'amore? E quella dell'odio, della felicità, dell'infelicità, della noia?
E l'unità di misura degli esseri umani, qual'e? Il metro, per dire chi è più alto e chi più basso?
Diciamoci la verità: Galilei è un maestro di scienza, ma non di vita... La sua pavida abiura, a paragone del coraggio di un Giordano Bruno e di tanti altri, è un fatto...
Tuttavia, come si misurano Bruno e Galilei?
Sergio, a te che condividi e vuoi misurare rispondo con le famose parole di Eraclito: "Tu non troverai mai i confini (e quindi la misura) dell'anima, tanto profonda è la sua ragione".
... Come si misura l'infinito??? : ))
Le condizioni iniziali permangono (forse) immutabili solo per i dementi e gli schiavi. Gli uomini intelligenti e liberi (e se sono intelligenti, prima o poi si liberano!) sono in cammino (senza sapere, i più, nè da dove nè per dove; ma lo sono, per lo stesso trascorrere del tempo e mutare delle situazioni, quanto meno verso la tomba:); e mai da soli, ma possibilmente insieme alle persone che amano e che li amano, ed in un contesto sociale che possa supportarli nei loro problemi e nelle loro scelte.
Trascuri, poi, una circostanza fondamentale: gli esseri umani (e, credo io, anche gli animali superiori: ne ho avuti tanti, di esseri umani e di animali, tutti diversi l'uno dall'altro) non nascono tutti uguali. Ciascuno di essi ha una sua impronta speciale ed unica, che lo rende un individuo UNICO che reagirà in maniera tutta sua alle condizioni esterne e alle circostanze della vita. In alcuni, inoltre, si nota fin dall'infanzia una LUCE (di volta in volta dell'animo, dell'intelligenza, della capacità di rapportarsi col mondo esterno, oltre a particolari attitudini) che altri non hanno nè avranno mai. Quasi fossero esseri sin dalla nascita più evoluti degli altri
Nella pratica, posso dirti che ho conosciuto persone nate e cresciute in contesti sociali e culturali estremamente carenti, e anche persone traumatizzate nell'infanzia e nell'adolescenza in maniera terribile, che ciò malgrado sono oggi infinitamente più sensibili alla bellezza, alla cultura ed ai buoni sentimenti, e spesso anche molto più avanti socialmente, di tante altre cui nulla è mancato nè nell'infanzia nè dopo, ma che hanno sempre visto e continuano a vedere tanto lontano, quanto dai loro occhi è lontano il loro naso.