Scrivevo in un altro post, relativamente ad un problema posto da Lucia Gaianigo (Scheggia: la frase è di Flavia Ricucci) relativamente ai mali del mondo, per i quali Dio non farebbe nulla, qualcosa che viene a fagiolo anche qui, e che copio e incollo per le parti che qui interessano:
Nell'immaginario collettivo, espressosi per millenni sia nell'arte sia nella tradizione, "Dio" viene identificato con UN "essere" onnipotente, onnisciente, dotato al massimo grado di ogni attributo positivo. Come dire: una specie di padre potentissimo e buonissimo, creatore e signore del cielo e della Terra, che regge le sorti del mondo e dell'universo intero.
(…) questo concetto di Dio è completamente sbagliato. Per la stessa teologia cristiana e cattolica, Dio è uno in tre persone... Se sono tre le persone, dove è l'unità??? Dove risiede??? In una quarta persona, UN quarto essere??? Non è così. Allora ci sono 3 dèi? No, neanche è così, ci dicono chierici, vescovi, teologi e papi. Ma allora, dove è l'unità. Al che, il chierico ci risponde: basta: un solo Dio in tre persone, atto di fede, prendere o lasciare. : ))
Tutto cambia, se concepiamo Dio come INTELLETTO, come FORZA e come VALORE. Allora può darsi che, se ci riflettiamo per un po' di tempo, e con un po' di... aiuto (un aiuto è sempre necessario, quanto meno per... concentrarsi... :)), ci rendiamo conto dei seguenti fatti:
1) L'INTELLETTO, la FORZA e il VALORE (quando parlo di valore, parlo dell'unico valore esistente: l'amore a tutti i suoi livelli), che sono IMPERSONALI e che sostanziano e costituiscono Dio, che è di sua natura impersonale, permeano di sé l'intero Universo, NOI COMPRESI;
2) Noi siamo in grado di portare dentro di noi non il sommo intelletto, non la somma forza (elementi di cui possiamo essere partecipi solo in parte), MA IL VALORE SI'. Per questo motivo siamo partecipi della divinità, siamo dèi, siamo Dio noi stessi;
3) Risulta infine quasi evidente cosa possa rappresentare in tutto ciò la Trinità, di cui tanto si parla. In questa ottica, Cristo, vero ed unico motivo della Trinità (e non mi dilungo oltre), non è altro che uno di noi, in cui, come in tanti altri dopo ma non prima di lui, iIL VALORE è riuscito ad albergare al massimo grado, trascinando con sé sia il sommo intelletto, che la somma forza. (Io e il Padre siamo UNO).
Conclusione: DIO SIAMO NOI, in cammino per divenire come Cristo, in lui e con lui; e il giusto atteggiamento non è pensare cosa possa Dio fare per noi, ma cosa possiamo NOI fare per Dio e con Dio. Perciò TUTTI i problemi del mondo sono problemi NOSTRI, cioè, appunto, di Dio. Questo, Sergio, è il mio pensiero e il mio sentire: Dio non ci è estraneo, ci comprende, la personificazione di Dio siamo noi. Noi anche individualmente, ma soprattutto noi tutti insieme.
In una sola cosa dissento da ciò che pensi tu, e cioè quanto alla FORZA. Alla stessa maniera che intelletto e valore, anche la forza permea di sé l’intero universo, ed è in grado non solo di far piangere statue (ove dovesse occorrere; ma non ne vedo sinceramente la necessità, più importante sarebbe far piangere gli esseri umani, e di gioia), ma anche di smuovere i monti. Dico queste cose, perché ne ho avuto esperienza PERSONALE, nel senso che attraverso di me per il passato questa forza è passata, lasciandomi letteralmente stupefatto. Non ho smosso montagne, se è questo che vuoi sapere… Ma altri fatti prodigiosi (e utli) sono accaduti, lasciando – ripeto – stupefatto più me che gli astanti. La Forza esiste, Sergio, e può TUTTO.
12 anni e 4 mesi fa
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Lo so (vuoi saperlo meglio di me, che sulle nuvole ci sono di casa?); ma ci vivono senza fare uso della ragione. Invece, nuvole e ragione sono un cocktail esplosivo.
Senza presunzione, devo dire che, pur non avendone l'esclusiva, di questo cocktail sono uno dei pochi che ne conoscono la formula.
E ti cito 3 grandi della scienza.
Einstein: "la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca".
Planck: " Il punto essenziale è che il mondo delle sensazioni non è il solo mondo che può ragionevolmente esistere, ma che vi è ancora un altro mondo".
Heisenberg: " Il mio concetto di verità sfiora la realtà dell'esperienza religiosa, e sento che questo legame si è fatto più forte da quando abbiamo elaborato la teoria dei quanti".
Del resto, cosa è, se non un riconoscere la "realtà" delle nuvole, la dichiarazione di ignoranza cui giunge Socrate, e con lui ogni migliore filosofia? JASPERS: " il sapere supremo della filosofia si esprime come ignoranza, non però l'ignoranza iniziale che si supera a vantaggio del sapere, ma quell'ignoranza che si compie a fondamento di ogni sapere, e solo ai limiti del sapere stesso ".
12 anni e 4 mesi fa
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Sergio, tu lo sai come la penso: secondo me, noi siamo superiori al tempo.
Lo valicheremo tranquillamente, perché siamo imm0rtali.
Solo per questo mi sono permesso di augurare a tutti buone vacanze sotto terra. :))
12 anni e 5 mesi fa
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Nell'immaginario collettivo, espressosi per millenni sia nell'arte sia nella tradizione, "Dio" viene identificato con UN "essere" onnipotente, onnisciente, dotato al massimo grado di ogni attributo positivo. Come dire: una specie di padre potentissimo e buonissimo, creatore e signore del cielo e della Terra, che regge le sorti del mondo e dell'universo intero.
(…) questo concetto di Dio è completamente sbagliato. Per la stessa teologia cristiana e cattolica, Dio è uno in tre persone... Se sono tre le persone, dove è l'unità??? Dove risiede??? In una quarta persona, UN quarto essere??? Non è così. Allora ci sono 3 dèi? No, neanche è così, ci dicono chierici, vescovi, teologi e papi. Ma allora, dove è l'unità. Al che, il chierico ci risponde: basta: un solo Dio in tre persone, atto di fede, prendere o lasciare. : ))
Tutto cambia, se concepiamo Dio come INTELLETTO, come FORZA e come VALORE. Allora può darsi che, se ci riflettiamo per un po' di tempo, e con un po' di... aiuto (un aiuto è sempre necessario, quanto meno per... concentrarsi... :)), ci rendiamo conto dei seguenti fatti:
1) L'INTELLETTO, la FORZA e il VALORE (quando parlo di valore, parlo dell'unico valore esistente: l'amore a tutti i suoi livelli), che sono IMPERSONALI e che sostanziano e costituiscono Dio, che è di sua natura impersonale, permeano di sé l'intero Universo, NOI COMPRESI;
2) Noi siamo in grado di portare dentro di noi non il sommo intelletto, non la somma forza (elementi di cui possiamo essere partecipi solo in parte), MA IL VALORE SI'. Per questo motivo siamo partecipi della divinità, siamo dèi, siamo Dio noi stessi;
3) Risulta infine quasi evidente cosa possa rappresentare in tutto ciò la Trinità, di cui tanto si parla. In questa ottica, Cristo, vero ed unico motivo della Trinità (e non mi dilungo oltre), non è altro che uno di noi, in cui, come in tanti altri dopo ma non prima di lui, iIL VALORE è riuscito ad albergare al massimo grado, trascinando con sé sia il sommo intelletto, che la somma forza. (Io e il Padre siamo UNO).
Conclusione: DIO SIAMO NOI, in cammino per divenire come Cristo, in lui e con lui; e il giusto atteggiamento non è pensare cosa possa Dio fare per noi, ma cosa possiamo NOI fare per Dio e con Dio. Perciò TUTTI i problemi del mondo sono problemi NOSTRI, cioè, appunto, di Dio.
Questo, Sergio, è il mio pensiero e il mio sentire: Dio non ci è estraneo, ci comprende, la personificazione di Dio siamo noi. Noi anche individualmente, ma soprattutto noi tutti insieme.
In una sola cosa dissento da ciò che pensi tu, e cioè quanto alla FORZA. Alla stessa maniera che intelletto e valore, anche la forza permea di sé l’intero universo, ed è in grado non solo di far piangere statue (ove dovesse occorrere; ma non ne vedo sinceramente la necessità, più importante sarebbe far piangere gli esseri umani, e di gioia), ma anche di smuovere i monti. Dico queste cose, perché ne ho avuto esperienza PERSONALE, nel senso che attraverso di me per il passato questa forza è passata, lasciandomi letteralmente stupefatto. Non ho smosso montagne, se è questo che vuoi sapere… Ma altri fatti prodigiosi (e utli) sono accaduti, lasciando – ripeto – stupefatto più me che gli astanti. La Forza esiste, Sergio, e può TUTTO.
Senza presunzione, devo dire che, pur non avendone l'esclusiva, di questo cocktail sono uno dei pochi che ne conoscono la formula.
E ti cito 3 grandi della scienza.
Einstein: "la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca".
Planck: " Il punto essenziale è che il mondo delle sensazioni non è il solo mondo che può ragionevolmente esistere, ma che vi è ancora un altro mondo".
Heisenberg: " Il mio concetto di verità sfiora la realtà dell'esperienza religiosa, e sento che questo legame si è fatto più forte da quando abbiamo elaborato la teoria dei quanti".
Del resto, cosa è, se non un riconoscere la "realtà" delle nuvole, la dichiarazione di ignoranza cui giunge Socrate, e con lui ogni migliore filosofia? JASPERS: " il sapere supremo della filosofia si esprime come ignoranza, non però l'ignoranza iniziale che si supera a vantaggio del sapere, ma quell'ignoranza che si compie a fondamento di ogni sapere, e solo ai limiti del sapere stesso ".
Marco Aurelio
Lo valicheremo tranquillamente, perché siamo imm0rtali.
Solo per questo mi sono permesso di augurare a tutti buone vacanze sotto terra. :))