Lacrima 67, a prescindere dalle tue preferenze poetiche, di certo del tutto lecite, e concesso che bea-flando tentò di effettuare una rischiosa catàbasi, devo dire che il tuo inatteso e laconico intervento, con quel dolente avatàr che vedo oggi per la prima volta, mi ricorda l'emergere ad Ulisse dell'ombra di Tiresia dalle nebbie del Tartaro, e mi induce sinceramente ad ogni scongiuro del caso.
Devo dire che ne ho ben visti di avatàr recanti volti dolenti, in primis quello in uso a un tal poeta che solo ora scopro innominabile; ma il tuo è ben degno di una finalissima, da disputarsi quanto prima. : )))))
12 anni e 8 mesi fa
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Miriam, mi sono trovato pochi giorni fa a dover prendere questa decisione per il mio cagnolino. Quando il veterinario mi ha detto: "Non ci sono speranze, per loro per fortuna si può fare", ci ho sofferto molto, ci soffro ancora molto... ma ho preferito soffrire io anziché vedere soffrire lui. Non c'è da obiettare che fosse "solo" un cane. Vedi, io ho grande rispetto per gli animali "superiori", li ritengo miei simili... anzi, ti dirò, in tante situazioni il mio cane era molto migliore di me...
Ciascuno, a mio avviso, in queste circostanze deve poter decidere liberamente. Imporre l'una o l'altra scelta è in*civile.
Per quanto riguarda gli esseri umani miei cari, ciò che ho potuto fare, rispettando una loro precisa volontà, è stato dialogare con i medici, capire, ed evitare "terapie" inutili. La situazione sfugge di mano quando si varca la soglia degli ospedali. Prima, si può ancora avere il dono di m0rire nel proprio letto, di m0rte naturale. Ho avuto la fortuna che si trattava di persone intorno ai 90 anni, per le quali accanirsi sarebbe stato solo uno stra*zio e nulla di più.
Personalmente, ho avuto un s0spetto infarto (poi rivelatosi in effetti tale, e molto grave) 3 anni fa. Ero solo, ho valutato in brevi attimi la situazione, e ho corso il rischio- ospedale. L'ho preso in tempo, è andata bene. Ma sono sempre stato cosciente di come sarebbe potuta andare diversamente.
13 anni fa
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Devo dire che ne ho ben visti di avatàr recanti volti dolenti, in primis quello in uso a un tal poeta che solo ora scopro innominabile; ma il tuo è ben degno di una finalissima, da disputarsi quanto prima. : )))))
Ciascuno, a mio avviso, in queste circostanze deve poter decidere liberamente. Imporre l'una o l'altra scelta è in*civile.
Per quanto riguarda gli esseri umani miei cari, ciò che ho potuto fare, rispettando una loro precisa volontà, è stato dialogare con i medici, capire, ed evitare "terapie" inutili. La situazione sfugge di mano quando si varca la soglia degli ospedali. Prima, si può ancora avere il dono di m0rire nel proprio letto, di m0rte naturale. Ho avuto la fortuna che si trattava di persone intorno ai 90 anni, per le quali accanirsi sarebbe stato solo uno stra*zio e nulla di più.
Personalmente, ho avuto un s0spetto infarto (poi rivelatosi in effetti tale, e molto grave) 3 anni fa. Ero solo, ho valutato in brevi attimi la situazione, e ho corso il rischio- ospedale. L'ho preso in tempo, è andata bene. Ma sono sempre stato cosciente di come sarebbe potuta andare diversamente.