Giuseppe Freda

Nella frase "Ho fiducia nel mistero, perché è dal mistero..." di Giuseppe Freda
Ciò che hai appena scritto si presta a riflessioni interessanti.
     "L'esistenza la vediamo e la sentiamo", scrivi. E dunque non costituisce un problema. In effetti, l'esistere e la sua percezione (il vedere, il sentire) ha un'immediatezza tutta sua, che esclude la necessità di indagini; o quanto meno le richiede solo quando si vogliano comprendere a fondo i suoi meccanismi ed i suoi limiti. Insomma, al pari degli animali, per vivere e interagire tra noi e con la natura non abbiamo bisogno di conoscere anatomia e fisiologia.
    Tuttavia, aggiungi, ci risultano misteriosi i significati, i motivi, le cause, i fini dell'esistere...
     Ora... siamo sicuri che questo MISTERO sia tale perché non conosciamo??? E se invece provassimo questo senso del mistero perché sentiamo solo vagamente l'esistenza di qualcosa che NON PERCEPIAMO? Mi spiego meglio: se noi avessimo PERCEZIONE dei significati, dei motivi, delle cause, dei fini dell'esistere, il mistero svanirebbe d'incanto. Potrebbe dunque darsi che ciò che ci manca non sia la conoscenza razionale (la cui sete, come giustamente dici, è insaziabile), ma la PERCEZIONE di quel qualcosa che sentiamo come misterioso...
     Allo stesso modo, i pensieri di ciascuno di noi sono un mistero per l'altro. Ma se vi fosse un soggetto in grado di percepire i pensieri altrui, per lui quel mistero non sarebbe tale. Allo stesso modo, se ciascuno di noi fosse in grado di scrutare con chiarezza dentro di sé, di PERCEPIRE A FONDO SE STESSO, cadrebbe il mistero che ciascuno di noi è per se stesso.
      Dunque anche da queste considerazioni scaturisce che la conoscenza scientifica non è l'unica via, anzi forse non è affatto la via che possa risolvere i misteri di cui parliamo.
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 12) di altri utenti.