Ma vorrei tentare, come al solito, di andare più a fondo.
Ammettiamo di volerci porre dinanzi agli occhi tutte le religioni esistenti, e di volerle studiare a fondo, per decidere a quale di esse aderire.
Orbene, se in questa disamina assumiamo come criterio discriminante la RIVELAZIONE, non arriviamo da nessuna parte. Infatti, dal medesimo ceppo sono nate almeno 3 religioni rivelate, l'ebraica, la cristiana e l'islamica, in evidente contraddizione tra loro: sono in tutta evidenza ANTITETICHE, non complementari !! E quale dunque sceglieremo??
Se poi, anziché la rivelazione, poniamo a criterio discriminante l'effettivo MAGGIORE O MASSIMO POTERE del DIO cui tali religioni si riferiscono, la faccenda diviene ancora più ardua: giacché ciascuna divinità asserisce di essere più potente delle altre. E semmai la divinità più terribile e vendicativa (cito a orecchio il dio Baal) può apparirci la più potente.
Se invece eliminiamo il POTERE DIVINO, l'AUTORITA' e l'IPSE DIXIT, ed esaminiamo i CONTENUTI, cioè le norme di condotta e del sentire che queste religioni prescrivono; se cioè esaminiamo il VALORE delle dottrine, i pochi princìpi espressi nei Vangeli appaiono, nella loro semplicità, immediatamente VERI a chiunque si accosti alla lettura con spirito libero e non condizionato da preconcetti confessionali o filosofici.
Questa grande verità esplode evidente dalla inconfutabile superiorità del principio dell'homo homini deus: fratellanza universale, amore del prossimo, non fare agli altri ciò che non si vorrebbe venisse fatto a sé stessi, perdono, amore per il nemico. Non solo la ragione, ma il nostro io profondo, se libero da preconcetti, non può che ritenere questi princìpi veri e superiori. E il principio della rivelazione e dell'ipse dixit si ribalta nell'accettare una religione non perché (o, se vogliamo, non solo perché) l'ha rivelata Dio o il figlio di Dio, ma perché i suoi princìpi e precetti sono tali da essere condivisibili da ogni essere umano "di buona volontà", e dunque TESTIMONIANO PER CIO' SOLO DELLA LORO PROVENIENZA.
12 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 4) di altri utenti.
Non dobbiamo STARE IN ANSIA per il domani, PREOCCUPARCI del futuro, ma occuparci serenamente dell'oggi: "Basta a ciascun giorno la sua pena".
Non dobbiamo, per "rendere sicuro" il futuro nostro e dei nostri cari, accumulare tesori, che un soffio di vento può spazzare via. "Se vuoi essere perfetto và, vendi tutto ciò che hai, donalo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi vieni, e seguimi". "Non accumulate tesori sulla Terra...".
Il cristianesimo è dunque nettamente CONTRO il capitalismo. Tuttavia non si propone di mutare la società, ma di MUTARE L'UOMO: ogni singolo essere umano.
Ciò detto, devo anche dire che il "non fare progetti", di cui si parla nella frase, è un modo errato di intendere la parola di Gesù Cristo. I progetti non sono preoccupazione, nè ansia circa il futuro: sono il normale estrinsecarsi dell'attività umana, che giorno per giorno costruisce qualcosa. Ciò che importa, quanto ai progetti, è la ragione che li motiva ed il fine cui essi tendono. Padre Pio ha progettato per anni ed anni la Casa Sollievo della sofferenza, mica quest'ultima è sorta come un fungo dall'oggi al domani...
Non lasciamo che "passi" un concetto del genere, per carità: i giovani, ed anche i meno giovani, hanno il DOVERE di progettare il proprio futuro, e anche il futuro degli altri, ove possibile. E allora si fa così: prima si esaminano i motivi ed i fini dei progetti, e si vede se sono giusti, nobili e degni di essere realizzati e del lavoro che occorre per realizzarli. Poi dei nostri progetti si fa un bel cartoccio, e lo si mette nelle mani di Dio, nella consapevolezza che momento per momento sarà fatta sempre la Sua, e non la nostra volontà. E si continua a vivere serenamente, senza preoccupazione alcuna per il futuro.
Ammettiamo di volerci porre dinanzi agli occhi tutte le religioni esistenti, e di volerle studiare a fondo, per decidere a quale di esse aderire.
Orbene, se in questa disamina assumiamo come criterio discriminante la RIVELAZIONE, non arriviamo da nessuna parte. Infatti, dal medesimo ceppo sono nate almeno 3 religioni rivelate, l'ebraica, la cristiana e l'islamica, in evidente contraddizione tra loro: sono in tutta evidenza ANTITETICHE, non complementari !! E quale dunque sceglieremo??
Se poi, anziché la rivelazione, poniamo a criterio discriminante l'effettivo MAGGIORE O MASSIMO POTERE del DIO cui tali religioni si riferiscono, la faccenda diviene ancora più ardua: giacché ciascuna divinità asserisce di essere più potente delle altre. E semmai la divinità più terribile e vendicativa (cito a orecchio il dio Baal) può apparirci la più potente.
Se invece eliminiamo il POTERE DIVINO, l'AUTORITA' e l'IPSE DIXIT, ed esaminiamo i CONTENUTI, cioè le norme di condotta e del sentire che queste religioni prescrivono; se cioè esaminiamo il VALORE delle dottrine, i pochi princìpi espressi nei Vangeli appaiono, nella loro semplicità, immediatamente VERI a chiunque si accosti alla lettura con spirito libero e non condizionato da preconcetti confessionali o filosofici.
Questa grande verità esplode evidente dalla inconfutabile superiorità del principio dell'homo homini deus: fratellanza universale, amore del prossimo, non fare agli altri ciò che non si vorrebbe venisse fatto a sé stessi, perdono, amore per il nemico. Non solo la ragione, ma il nostro io profondo, se libero da preconcetti, non può che ritenere questi princìpi veri e superiori. E il principio della rivelazione e dell'ipse dixit si ribalta nell'accettare una religione non perché (o, se vogliamo, non solo perché) l'ha rivelata Dio o il figlio di Dio, ma perché i suoi princìpi e precetti sono tali da essere condivisibili da ogni essere umano "di buona volontà", e dunque TESTIMONIANO PER CIO' SOLO DELLA LORO PROVENIENZA.
Non dobbiamo, per "rendere sicuro" il futuro nostro e dei nostri cari, accumulare tesori, che un soffio di vento può spazzare via. "Se vuoi essere perfetto và, vendi tutto ciò che hai, donalo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi vieni, e seguimi". "Non accumulate tesori sulla Terra...".
Il cristianesimo è dunque nettamente CONTRO il capitalismo. Tuttavia non si propone di mutare la società, ma di MUTARE L'UOMO: ogni singolo essere umano.
Ciò detto, devo anche dire che il "non fare progetti", di cui si parla nella frase, è un modo errato di intendere la parola di Gesù Cristo. I progetti non sono preoccupazione, nè ansia circa il futuro: sono il normale estrinsecarsi dell'attività umana, che giorno per giorno costruisce qualcosa. Ciò che importa, quanto ai progetti, è la ragione che li motiva ed il fine cui essi tendono. Padre Pio ha progettato per anni ed anni la Casa Sollievo della sofferenza, mica quest'ultima è sorta come un fungo dall'oggi al domani...
Non lasciamo che "passi" un concetto del genere, per carità: i giovani, ed anche i meno giovani, hanno il DOVERE di progettare il proprio futuro, e anche il futuro degli altri, ove possibile. E allora si fa così: prima si esaminano i motivi ed i fini dei progetti, e si vede se sono giusti, nobili e degni di essere realizzati e del lavoro che occorre per realizzarli. Poi dei nostri progetti si fa un bel cartoccio, e lo si mette nelle mani di Dio, nella consapevolezza che momento per momento sarà fatta sempre la Sua, e non la nostra volontà. E si continua a vivere serenamente, senza preoccupazione alcuna per il futuro.