Giuseppe Freda

Nella frase "Certamente la fede aiuta a vivere meglio, ma..." di Carl William Brown
Per capire le cose bisogna sperimentarle. Solo chi non ha mai avuto soldi può credere che essi aiutino a vivere meglio... Per dirne una, i soldi non bastano mai: e di solito, incredibilmente, chi ne ha soffre sempre perché ritiene di averne pochi. Quanto alla fede, ce l'hanno tutti, nelle cose più svariate e talvolta anche molto pericolose per sé e per gli altri. Ma non per questo vivono meglio, anzi... Concordo pienamente col pensiero di Cristallina: vive meglio chi è interiormente in pace con se stesso e col mondo. Anche se non ha né fede, né soldi.
6 anni e 11 mesi fa
Nella frase "Nel mondo delle api e delle formiche..." di Giuseppe Freda
"La gloria di colui che tutto move per l'universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove". Nessuno brilla di luce propria: una luce è presente anche nei punti più oscuri della coscienza universale. Perciò non esiste la plebe.  E neanche esiste ciò che ci appare realtà, perché tutto ciò che viviamo è illusione; mentre la vera realtà è eterna e immutabile, ed è dentro di noi. Questo, solo questo ho imparato dalla vita, insieme all'arte di rendermi piccolo e leggero come una piuma perché il vento possa facilmente sollevarmi e guidarmi verso il mio destino.
6 anni e 11 mesi fa
Nella frase "Tutti sono autori del proprio destino. Perciò..." di Henry Wadsworth Longfellow
Già dai tempi del liceo non riuscivo a capire la massima "faber suae quisque fortunae". Le nostre vite arrancano pericolosamente per alcuni fra terremoti, tegole che cadono, sparatorie, pirati della strada, malattie invalidanti o mortali... mentre invece per altri scivolano lisce come l'olio fra natali principeschi e colpi di fortuna inattesi...  Ci vuole veramente un coraggio a sostenere che ciascuno sia artefice del proprio destino. Vedere poi citata, come conseguenza della massima in questione, la circostanza che il passato non ritorna, è per me veramente un mistero della mente umana. E istintivamente mi viene là per là da pensare: costui, o era troppo intelligente, o era troppo fe*s*so. Poi vai a vedere la scheda, e ti accorgi che era un americano dell'800. E tutto si chiarisce nell'oceano della più disarmante superficialità.
6 anni e 11 mesi fa
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Nella frase "Abbandonano i genitori anziani, li lasciano in..." di Chiara Libero
Tutto vero e sotto gli occhi di tutti, ma c'è da dire una cosa importante, anzi importantissima: povero chi confida negli esseri umani. Bisogna scendere profondamente dentro se stessi, ricercare il senso della vita e delle prove che ci propone, e lottare perché queste ingratitudini, e il senso di solitudine ed abbandono che ne conseguono, non siano fonte di tristezza, e tanto meno di disperazione, ma ci appaiano per quello che sono: grandi occasioni di elevazione spirituale, in quanto tali fonti di gioia, non di dolore. Come tutte le sofferenze cui di tempo in tempo ci assoggetta la nostra fragile ed imperfetta natura umana.
6 anni e 11 mesi fa
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Nella frase "Cose magnifiche vengono alla mente da un..." di Vincenzo Cataldo
Ciao, Vincenzo, ben ritrovato. :)  No, uno che parla di sincretismo ermetico e di esoterismo iniziatico (termini perfettamente "tecnici") tutto può essere, tranne che digiuno di filosofia o contro di essa. Il punto, però, è che nel tuo post, e nei relativi commenti (tra cui quelli provenienti da voxclamans, che ero io prima di ritrovare la password smarrita :) non c'è filosofia, ma ESPERIENZA, cioè realtà vissuta. E di realtà vissuta, peraltro, parlavate anche con Antonio Prencipe. Ora, se uno vive una qualsiasi realtà (ordinaria o eccezionale che sia), si pone al di fuori di ogni etichettatura letteraria, scientifica o filosofica: racconta semplicemente ciò che ha provato, vale a dire ciò che ha percepito e vissuto, al di là di ogni dotta classificazione teorica. Quanto poi agli "iniziati" di cui parlavo, essi sono coloro che vengono informati e addottrinati, e per tal via possono comprendere certe cose; ma chi queste cose già le conosce perché le vive e sperimenta, più che un iniziato forse dovrebbe essere definito un illuminato... - Ma... è poi così importante costruire definizioni delle cose? Certo, studiarle e definirle è importante; ma molto più importante, a mio avviso, è cercarle, viverle e sperimentarle... E' però anche vero che ognuno ha la sua opinione... e la sua vocazione. E tutte le opinioni e vocazioni sono utili, anzi indispensabili all'organismo complessivo del genere umano.
6 anni e 12 mesi fa
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Nella frase "A condannare un uomo alla solitudine non sono..." di Milan Kundera
Nessuno, né nemico né amico, ha il potere di condannarci alla solitudine... perché nascemmo soli, moriremo soli... e, quantunque possa apparire incredibile, viviamo soli, anche quando riteniamo di essere nella migliore delle compagnie.
7 anni fa
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Nella frase "Ciò che si percepisce della nostra vita non è..." di Gustavo Adolfo Rol
No Giulio, attenzione: la "realtà" cui Rol si riferisce non ha nulla di metafisico, ma è proprio la realtà FISICA, quella di tutti i giorni, che non è come ci appare (Rol, con i suoi "esperimenti" riferiti da persone degnissime di fede, lo ha ampiamente dimostrato per un'intera vita): da cui la deduzione che ciò che percepiamo come "normalità" è solo un'illusione. La faccenda, dunque, ha ben poco di filosofico: è FISICA (riguarda cioè la natura), ed è MOLTO importante ai fini PRATICI...
7 anni fa
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Nella frase "Oggi sì, scriverò: e mi abbandonerò alla..." di Giuseppe Freda
E invece  risponderò a tutti e due. Per Vincenzo: in verità, prima di... "manifestarmi" (in realtà prima di ritrovare la password smarrita) sono rientrato in incognito, sotto le spoglie di "voxclamans", che non puoi non aver intuito chi fosse. :) Quanto al calvario cui accenna Giulio, ebbene esso è perenne per chi sente come assurda costrizione la limitatissima condizione materiale, temporale e "mortale" che siamo costretti a vivere. La bellezza, sia delle cose che dei sogni, è una temporanea via di fuga da questa consapevolezza; ma la fuga non è cosa costruttiva, giacché la vera ricerca verte sul superamento (in vita, non in morte: intendiamoci) della condizione di cui sopra: superamento che purtroppo sempre intravedo, ma sempre mi sfugge. Ho però trovato una sorta di tuta mimetica con cui attraversare la vita che resta, e questa tuta è il ritorno alla fanciullezza. :)  "Se non sarete simili a questi bambini, non entrerete nel regno dei cieli"... Tanto, nel dubbio che possa essere proprio questa, la via direttissima per conoscere se stessi: obiettivo in cui si sostanzia l'unico vero problema di ciascun essere umano.
7 anni fa
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