Tina, grazie delle 5 stelline ma soprattutto del... conforto di speranza. Devo però dire che, per inveterata esperienza di illuso, la delusione è molto frequente. Tuttavia spero ancora molto: e per me la delusione è stata sempre, quantunque di continuo ricorrente, meno frequente della speranza.
13 anni fa
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Stiamo diventando troppo permalosi verso il censore: chiave senza stellina va bene lo stesso. : /
Tuttavia, per prova effettuata, risulta sensibile agli strumenti a fiato. Dunque, mai sottovalutare il censore.
E poi se (la donna, non il censore) s'offre in amicizia, parrebbe ovvio che non voglia s'offriggersi in altri tipi di proff 'erte...
Dice: ma il miglior amico... chi tanto e chi niente...
E vabbè, qui risponde un famoso brocardo: in pari causa turpitudinis, melior est condicio possidentis. ; ))
13 anni fa
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C'è un tempo per nascere, uno per vivere ed uno per morire. La nostra vita è legata ad un arco di tempo racchiuso tra due momenti, uno iniziale, l'altro finale. Se quell'arco di tempo non esistesse, non potrebbe esistere vita. Ma a ben guardare, senza tempo non potrebbero neanche esistere cause ed effetti, nè esperienze, nè speranze, illusioni, delusioni... Potrebbe esistere solo pensiero... ma un pensiero diverso da quello che conosciamo, perché anche in un ragionamento logico c'è qualcosa che viene prima e qualcosa che viene poi...
Ciò che ci turba, secondo me, è che al concetto di tempo non è necessariamente connessa l'idea della fine: solo quella del principio. Questo è il motivo per cui il nostro intimo sentire, quantunque consapevole della fine che verrà, respinge istintivamente l'idea dell'invecchiamento e della mo*rte.
Tuttavia, Prometeo, dici che "si vive (...) per rinnovarci". Questo rinnovamento, di cui parli, riguarda la sopravvivenza di una coscienza individuale? Mi parrebbe di sì, giacché se così non fosse, occorrerebbe parlare di un generico riciclarsi dei nostri elementi costitutivi, in totale assenza di alcunché che ormai possa più in alcun modo riguardare ciascuno di noi.
13 anni fa
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Sì, un'altalena. Dolore e gioia sono i due punti apicali dell'altalena della vita. Il cessare dell'uno produce l'altra e viceversa.
Se si riesce, Tina, a compiere l'operazione che dici, l'altalena si ferma, e inizia una salita faticosa e liberatoria, in cui l'anima si affranca dalle vicissitudini collegate all'evolversi del tempo e degli eventi, e si lega indissolubilmente alla gioia dell'eterno e dell'infinito.
Ma questa è università, anzi corso di specializzazione...
Io parlavo solo dell'altalena... intendevo solo fornire uno spunto di riflessione.
13 anni fa
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Definizione di democrazia:
forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo, che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo. Questo è la democrazia.
Una vera sovranità popolare, tuttavia, postulerebbe che al popolo fosse costantemente demandato un controllo con potere di revoca del mandato; viceversa al popolo la nostra Costituzione (e anche quelle della maggior parte degli altri paesi c.d. democratici) non attribuisce alcun potere di controllo in itinere del mandato.
In Italia, poi, è in atto una vera e propria beffa, perché come noto non si possono esprimere preferenze, ma solo votare liste precompilate dai partiti. Vera e propria partitocrazia: non è consentito affidare un mandato a persone, ma solo a gruppi precostituiti di persone. E' così che arrivano al governo donnini e put*tanieri.
Credo sia quest'ultimo il senso della frase.
Ma la stessa "democrazia" di cui ci siamo vantati prima che le cose prendessero la piega attuale, è, per via dell'assenza di ogni potere di controllo popolare, solo una pallida ombra di ciò che dovrebbe essere (ed è) la democrazia.
Direi che abbiamo vissuto una sorta di... conato di democrazia, recentemente trasformatosi in vomito.
Situazione molto pericolosa.
Vincenzo:
1) Se lo Stato non ci rispetta, siamo noi che dobbiamo farci rispettare. E' appunto ciò che andiamo dicendo.
2) La vita dei nostri padri non è stata gettata al vento: non dimenticare che possiamo liberamente esprimere le nostre idee, mentre un tempo, come accade anche oggi in molti Paesi, si veniva incarcerati e anche uccisi per questo.
3) Questa democrazia è una dittatura mascherata, gestita da ladri e put+tanieri? Bene, occorre reagire, non subire.
4) Questo è l'insegnamento della storia: l'Italia i suoi raìs li ha eliminati da tempo. Oggi ha pagliacci? Saranno presi a pedate anche quelli, non dubitare. Ma lo saranno ad opera di gente che reagisce, non di gente che subisce... : )))))
Puoi rivoltare il calzino all'infinito, ma... questo è.
13 anni fa
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Tuttavia, per prova effettuata, risulta sensibile agli strumenti a fiato. Dunque, mai sottovalutare il censore.
E poi se (la donna, non il censore) s'offre in amicizia, parrebbe ovvio che non voglia s'offriggersi in altri tipi di proff 'erte...
Dice: ma il miglior amico... chi tanto e chi niente...
E vabbè, qui risponde un famoso brocardo: in pari causa turpitudinis, melior est condicio possidentis. ; ))
Ciò che ci turba, secondo me, è che al concetto di tempo non è necessariamente connessa l'idea della fine: solo quella del principio. Questo è il motivo per cui il nostro intimo sentire, quantunque consapevole della fine che verrà, respinge istintivamente l'idea dell'invecchiamento e della mo*rte.
Tuttavia, Prometeo, dici che "si vive (...) per rinnovarci". Questo rinnovamento, di cui parli, riguarda la sopravvivenza di una coscienza individuale? Mi parrebbe di sì, giacché se così non fosse, occorrerebbe parlare di un generico riciclarsi dei nostri elementi costitutivi, in totale assenza di alcunché che ormai possa più in alcun modo riguardare ciascuno di noi.
Se si riesce, Tina, a compiere l'operazione che dici, l'altalena si ferma, e inizia una salita faticosa e liberatoria, in cui l'anima si affranca dalle vicissitudini collegate all'evolversi del tempo e degli eventi, e si lega indissolubilmente alla gioia dell'eterno e dell'infinito.
Ma questa è università, anzi corso di specializzazione...
Io parlavo solo dell'altalena... intendevo solo fornire uno spunto di riflessione.
forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo, che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo.
Questo è la democrazia.
Una vera sovranità popolare, tuttavia, postulerebbe che al popolo fosse costantemente demandato un controllo con potere di revoca del mandato; viceversa al popolo la nostra Costituzione (e anche quelle della maggior parte degli altri paesi c.d. democratici) non attribuisce alcun potere di controllo in itinere del mandato.
In Italia, poi, è in atto una vera e propria beffa, perché come noto non si possono esprimere preferenze, ma solo votare liste precompilate dai partiti. Vera e propria partitocrazia: non è consentito affidare un mandato a persone, ma solo a gruppi precostituiti di persone. E' così che arrivano al governo donnini e put*tanieri.
Credo sia quest'ultimo il senso della frase.
Ma la stessa "democrazia" di cui ci siamo vantati prima che le cose prendessero la piega attuale, è, per via dell'assenza di ogni potere di controllo popolare, solo una pallida ombra di ciò che dovrebbe essere (ed è) la democrazia.
Direi che abbiamo vissuto una sorta di... conato di democrazia, recentemente trasformatosi in vomito.
Situazione molto pericolosa.
1) Se lo Stato non ci rispetta, siamo noi che dobbiamo farci rispettare. E' appunto ciò che andiamo dicendo.
2) La vita dei nostri padri non è stata gettata al vento: non dimenticare che possiamo liberamente esprimere le nostre idee, mentre un tempo, come accade anche oggi in molti Paesi, si veniva incarcerati e anche uccisi per questo.
3) Questa democrazia è una dittatura mascherata, gestita da ladri e put+tanieri? Bene, occorre reagire, non subire.
4) Questo è l'insegnamento della storia: l'Italia i suoi raìs li ha eliminati da tempo. Oggi ha pagliacci? Saranno presi a pedate anche quelli, non dubitare. Ma lo saranno ad opera di gente che reagisce, non di gente che subisce... : )))))
Puoi rivoltare il calzino all'infinito, ma... questo è.