Giuseppe Freda

Nella frase "La felicità è il granello di sabbia che..." di Giuseppe Freda
Mi dispiace tantissimo di averti potuto ferire. Era l'ultima cosa che avrei voluto, e ti chiedo scusa.
Avrai visto che sono molto aperto. Per me oltretutto è una filosofia di vita. Vivo quanto più possibile alla luce del sole, io, la mia storia e i miei sentimenti.
     E' una sorta di nudismo dell'anima in verità un pò doloroso per me, perché i più si scandalizzano (-ma come! Questo racconta i fatti suoi come fossero acqua fresca!-); ma ha fatto spesso molto bene agli altri. Se ci si mostra agli altri con la corazza o con mascherine, si rischia di non capirsi; idem se si parla sempre per aforismi; per gli amici c'è il parlar chiaro. Spesso una mano non viene richiesta da chi ne ha bisogno. Ma se tu la mano la tieni invece sempre là, bene in vista, potrà anche darsi che chi non ne abbia bisogno si ritenga offeso da un'apertura del genere, cioè dalla sola ipotesi che l'altro abbia potuto porgerla; ma può anche darsi che chi ne ha bisogno, e di mani tese non ne ha mai viste, ci si aggrappi.
     Nel caso di specie poi, la mano era un'esperienza: ho aperto a tutti (il commento era pubblico, no?) la mia anima, raccontando un'esperienza di vita nel corso della quale ero stato ritenuto a rischio. Perché. Ma è semplice. Perchè spesso chi si trova in certe condizioni ritiene di vivere un'esperienza unica ed irripetibile, mentre invece i problemi dell'umanità sono sempre gli stessi. E può far bene sapere che un altro c'è passato e li ha superati. Sdrammatizza. Tento sempre di sdrammatizzare.
   C'era una probabilità su 1000 che tu ti riferissi a questo e non al sito. Tuttavia, anche 1 a 1000 è una probabilità che io dovevo prendere in considerazione. Guarda Tina, circa una diecina di anni fa c'era una splendida ragazza, dove lavoravo, madre di un bimbo, che appariva serena, sorridente, una madre felice. Una sera la fece finita. Tutti si fecero le croci. Si era chiusa in sé come un bozzolo, e in questo bozzolo finì. Io avevo sentito che qualcosa non andava; ma per una forma di rispetto umano, per un idiota rispetto dei ruoli, maledizione, non avevo mostrato quella mano pronta all'aiuto. Me ne rimprovero ancora.
    Inoltre, io sono perfettamente d'accordo con te: quell'atto, il disprezzo della propria vita dico, è codardia pura. Ma spesso la sofferenza psichica può divenire insopportabile, si può anche giungere ad un atto di follia. Vi sono alcuni antidepressivi che comportano quell'istinto addirittura come effetto collaterale iniziale... Infine, parlavo di situazione a rischio (la mia), non di rischio effettivo per altri….
    Se io, a quell'epoca, quando mi sentivo solo peggio di un cane, avessi trovato una mano tesa di quel genere, l'avrei afferrata subito...
    Un'ultima cosa: non concordo assolutamente sul silenzio di chi soffre. Chi soffre ha il diritto di lamentarsi, e chi gli sta intorno ha il dovere di ascoltarlo. Quel silenzio è un falso valore, che nasce dalla sordità altrui. Ed ha radici lontane: sin nella prima infanzia. Se io percepisco che una persona soffre, preferisco girarle intorno continuamente, per manifestarle tutta la mia disponibilità.
    E tutti - indistintamente - soffriamo, anche in questo preciso momento. Scusami, ma questo è quello che penso e questo devo dire. Meglio che crolli un mito di poesia, piuttosto che, per mantenerlo in piedi, crolli un essere umano con tutti i suoi valori.
    Con grande tenerezza.
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "La frase è stata rimossa per volere dell'autore." di Dario Pautasso
Sono d'accordo con l'autore del post.  ***** . L'amicizia è condivisione, non solo della gioia, ma anche e soprattutto della sofferenza.
Ma non bisogna essere troppo radicali. C'è gente che fugge via dal dolore, per mille e mille motivi, e quindi ritiene di far cosa grata a un amico invitando anche lui a fuggire dal suo. In questi casi, sembra incredibile, è proprio l'amico che soffre a poter dare una mano all'altro.
(Io sono un convinto sostenitore dell'utopia)  : )))
13 anni e 6 mesi fa
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Nella frase "La purezza nella vita è la libertà dal peccato." di Orazio (Quinto Orazio Flacco)
Ehm.. Orazio non era Savonarola... Intendeva a mio modesto avviso dire appunto questo: libertà dal concetto di peccato...
13 anni e 6 mesi fa
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