Io non sono così radicale.
Il problema non sono i fedeli, ma i capi.
Ripeto: qualsiasi POTERE trova sua motivazione esclusiva in un DOVERE che ci si assume una qualsiasi funzione, anche quella di capostazione. Se si dimentica questa radice, può verificarsi ogni sorta di abuso.
E ripeto ancora: a me interessano i santi, non i catechismi.
Tuttavia i santi predicano l'obbedienza.
Questo costituisce ancora uno dei miei problemi principali.
Io non posso andare a confessare da un "orecchione" che mi prende le mani, mi trattiene mezz'ora per dirmi cavolate mentre la gente aspetta fuori.
Sì, mi è successo anche questo... : )))
Siamo comunque tutti in cammino.
Io so di avere percezioni chiare, ma so di essere anch'io in cammino.
Aiutarsi.
Uno illumina un angolo, l'altro un altro.
Aiutarsi e volersi bene.
Solo questa può essere la via.
Ah, volete sapere come è finita la storia del confessore?
Sono andato da un altro. Si è indignato.
Mi ha assolto dai miei peccati.
Ma non ci ho creduto, e per mettermi in accordo con il mio Dio ho dovuto parlare direttamente con Lui. : ))))
13 anni e 6 mesi fa
Risposte successive (al momento 2) di altri utenti.
E' impossibile educare l'uomo, perché l'uomo vive per troppo poco tempo. Il fatto che spesso si ripetano gli errori del passato dipende proprio da questo: l'uomo vive poco.
Un cane vive 15 anni (il mio ne ha 17), ma è già adulto a un anno. La sua maturità dura 14 volte l'infanzia. L'uomo è adulto in 20 anni. Facciamo pure in 16. Altre 5 volte 16, e ha già 96 anni.
Troppo poco. Un uomo lo educhi, e dopo poco muore, prima che possa aiutarne altri. Inoltre non riesce a vedere un arco storico ampio, rispetto alla storia ha la vita di una mosca.
L'unica via secondo me sarebbe una MUTAZIONE. Il sorgere di un uomo nuovo, con una scatola cranica più ampia, con poteri extrasensoriali di percezione superiori, che includano la percezione del dolore altrui.
Se percepisci il dolore altrui non puoi fare del male. Neanche ad una mosca.
13 anni e 6 mesi fa
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In effetti, chissà perché, piace ad alcune donne il sentirsi "vinte" dall'Amedeo Nazzari di turno.
Sarà forse per una connaturata indole melodrammatica; o per un' ancestrale nostalgia di clave e trogloditi, radicata in donzelle poco evolute.
E' comunque un gioco di ruolo tutto al femminile, che l'uomo, salvo sia di grossolana indole scimmiesca, interpreta sempre con condiscendenza ed una certa ironia.
E mi viene in mente un indimenticabile Mastroianni, unico in ruoli del genere.
Personalmente, ho conosciuto una miriade di donne vinte, riuscendo però sempre, seppure talvolta con una certa fatica, a rispettarne i "vincitori", non tanto per motivi di solidarietà e di coscienza, quanto per non ripeterne l' esperienza.
13 anni e 6 mesi fa
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Il problema non sono i fedeli, ma i capi.
Ripeto: qualsiasi POTERE trova sua motivazione esclusiva in un DOVERE che ci si assume una qualsiasi funzione, anche quella di capostazione. Se si dimentica questa radice, può verificarsi ogni sorta di abuso.
E ripeto ancora: a me interessano i santi, non i catechismi.
Tuttavia i santi predicano l'obbedienza.
Questo costituisce ancora uno dei miei problemi principali.
Io non posso andare a confessare da un "orecchione" che mi prende le mani, mi trattiene mezz'ora per dirmi cavolate mentre la gente aspetta fuori.
Sì, mi è successo anche questo... : )))
Siamo comunque tutti in cammino.
Io so di avere percezioni chiare, ma so di essere anch'io in cammino.
Aiutarsi.
Uno illumina un angolo, l'altro un altro.
Aiutarsi e volersi bene.
Solo questa può essere la via.
Ah, volete sapere come è finita la storia del confessore?
Sono andato da un altro. Si è indignato.
Mi ha assolto dai miei peccati.
Ma non ci ho creduto, e per mettermi in accordo con il mio Dio ho dovuto parlare direttamente con Lui. : ))))
Un cane vive 15 anni (il mio ne ha 17), ma è già adulto a un anno. La sua maturità dura 14 volte l'infanzia. L'uomo è adulto in 20 anni. Facciamo pure in 16. Altre 5 volte 16, e ha già 96 anni.
Troppo poco. Un uomo lo educhi, e dopo poco muore, prima che possa aiutarne altri. Inoltre non riesce a vedere un arco storico ampio, rispetto alla storia ha la vita di una mosca.
L'unica via secondo me sarebbe una MUTAZIONE. Il sorgere di un uomo nuovo, con una scatola cranica più ampia, con poteri extrasensoriali di percezione superiori, che includano la percezione del dolore altrui.
Se percepisci il dolore altrui non puoi fare del male. Neanche ad una mosca.
Ciò che conta è il volume.
Vi faccio esenti da ogni volgarità.
E sempre absit iniuria verbis.
Sarà forse per una connaturata indole melodrammatica; o per un' ancestrale nostalgia di clave e trogloditi, radicata in donzelle poco evolute.
E' comunque un gioco di ruolo tutto al femminile, che l'uomo, salvo sia di grossolana indole scimmiesca, interpreta sempre con condiscendenza ed una certa ironia.
E mi viene in mente un indimenticabile Mastroianni, unico in ruoli del genere.
Personalmente, ho conosciuto una miriade di donne vinte, riuscendo però sempre, seppure talvolta con una certa fatica, a rispettarne i "vincitori", non tanto per motivi di solidarietà e di coscienza, quanto per non ripeterne l' esperienza.